Siciliani

Il siciliano Mario Pagliaro entra nella prestigiosa “Academia Europaea”

Un palermitano alla “Academia Europaea”.

  • Il siciliano Mario Pagliaro membro onorario della prestigiosa organizzazione.
  • Il chimico del Cnr di Palermo si unisce ad altri eminenti scienziati d’Europa.
  • I membri dell’Accademia aspirano a promuovere l’insegnamento, l’istruzione e la ricerca.

Il palermitano Mario Pagliaro, chimico del Cnr del capoluogo, è entrato a far parte della Academia Europaea come membro onorario. L’accademia è stata fondata a Londra nel 1988 e riunisce alcuni dei più eminenti scienziati, la maggior parte dei quali sono attivi in un Paese europeo. Alla fine del 2020 ne facevano parte 4.567 membri (313 in Italia e 72 insigniti del Premio Nobel). L’iscrizione avviene soltanto per invito, seguendo un processo di valutazione accademica da parte di chi è già all’interno. Questa istituzione fu fondata come Accademia europea della scienza, umanistica e letteratura, durante un meeting tenutosi a Cambridge nel settembre 1988. Il primo Presidente fuArnold Burgen. Il primo Meeting Plenario, invece, si è tenuto a Londra nel giugno 1989, quando i membri erano 627.

Mario Pagliaro, siciliano all’Academia Europaea

Insieme al chimico palermitano, ci sono altri scienziati italiani, tra cui il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, i fisici Giorgio Parisi e Antonio Zichichi e il chimico Silvia Bordiga. I membri appartengono a tutte le discipline scientifiche, incluse quelle umanistiche e alle scienze economiche e sociali. La classe delle cosiddette “scienze esatte”, alla fine del 2020, incloudeva 1.623 membri, di cui 265 nella sezione delle “scienze chimiche”. Il presidente dell’Academia, Sierd Cloetingh, ha scritto a Pagliaro: «Mi congratulo con lei per essere stato selezionato nel processo competitivo che porta all’elezione dei nuovi membri». Mario Pagliaro è il secondo studioso attivo in Sicilia ad essere eletto nei ranghi dell’Accademia. Il primo, nel 2016, era stato nel 2016 il professore di fisica teorica Vincenzo Greco, dell’Università di Catania.

Redazione