Restaurato e ricollocato lo storico Mascherone della Vucciria.
- L’opera in marmo era stata rubata alla Vucciria, celebre mercato storico di Palermo.
- La Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo ha curato i restauri, riportandolo nella sua sede originale.
- La storia del Mascherone è una vera e propria odissea: ecco i dettagli.
È finalmente tornato a casa, cioè alla Vucciria di Palermo, il Mascherone marmoreo che accompagna la lapide barocca scolpita nel 1698 da Gioacchino Vitagliano per commemorare la Fontana del Garraffo. L’opera era stata rubata nel celebre mercato storico del capoluogo. La ricollocazione del fregio nella sede originaria è stata realizzata grazie ad un sistema di ancoraggio, progettato appositamente per sostenere il mascherone e proteggerlo da ulteriori furti e manomissioni. Prima di poter tornare nella sua sede originaria, ha vissuto una vera e propria odissea, che ricostruiremo di seguito. Le vicende più recenti del Mascherone della Vucciria iniziano nel 1989. In quell’anno una serie di furti prese la connotazione di un vero e proprio saccheggio, deturpando il centro storico di Palermo.
Il furto e la restituzione del Mascherone
Tra gli oggetti artistici sottratti c’era anche il Mascherone di marmo, che arricchiva i decori e gli stemmi della sontuosa targa barocca posta in piazza del Garraffo, di fronte all’edicola con la statua del Genio di Palermo (“Palermo lu grandi“). Il furto suscitò una grande indignazione e, poco dopo, il fregio venne “restituito”. L’allora assessore comunale alla Cultura, Letizia Battaglia, affidò l’opera alla Soprintendenza dei Beni Culturali che, fino a oggi, ne ha mantenuto la custodia. Nell’estate del 2020 l’ex Soprintendente Lina Bellanca ha dato il via alla fase di restauro. Mauro Sebastianelli ha progettato ed eseguito il delicato intervento di conservazione e ricollocazione. L’architetto Isabella Daidone ha curato gli aspetti di valorizzazione dell’opera, attraverso la realizzazione di un pannello grafico-illustrativo delle attività svolte.
Il restauro del Mascherone della Vucciria
Il Mascherone è composto da un unico elemento di marmo scolpito. Prima degli interventi, versava in una grave condizione di degrado, sia strutturale che estetico. A causa del furto e del dannoso smontaggio, infatti, l’orecchio destro non soltanto si era rotto, ma era anche andato perduto. La superficie era interessata da numerose abrasioni, da lesioni e da vistose alterazioni cromatiche e incrostazioni. La fase di ripulitura ha riportato l’opera alla sua condizione originaria, sebbene si sia scelto di mantenere le antiche fratture che non costituiscono un momento di disturbo alla lettura dell’immagine.
“Il restauro e la ricollocazione del Mascherone – aggiunge l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – è un risultato dal valore emblematico e rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni e cittadini. Solo se comprendiamo che i beni culturali sono patrimonio di tutti, infatti, potremo fare un significativo passo avanti nella valorizzazione della nostra storia e delle sue testimonianze”.