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Stromboli si è svegliata sgomenta, dopo le esplosioni di ieri pomeriggio, costate la vita al 35enne Massimo Imbesi. Secondo quanto si è appreso, all’altezza del torace è stato rilevato un grosso ematoma, causato forse da una caduta. Imbesi potrebbe aver sbattuto sugli spuntoni di pietra lavica che caratterizzano il paesaggio dell’isola. La caduta potrebbe essere avvenuta mentre correva per mettersi in salvo, o potrebbe anche essere stata causata da un’intossicazione per il fumo degli incendi.

Qualche particolare in più potrebbe arrivare da un amico che si trovava insieme a lui. I due stavano percorrendo un sentiero abbastanza tranquillo.

Massimo Imbesi era allievo ufficiale di coperta. Amava il mare e amava anche i vulcani. Proprio la furia del vulcano, però, lo ha ucciso. “Ieri mattina – ha detto uno degli abitanti di Ginostra, Gianluca Giuffrè – l’ho visto assieme a un amico, un sudamericano molto alto. Stavano andando a fare delle foto del vulcano. Non lo conoscevo bene, ma lo vedevo sempre passare per i sentieri di Ginostra per degli scatti che erano la sua passione”.

Commentando la foto dell’attestato conseguito come allievo ufficiale di coperta, appena un anno fa, Imbesi scriveva sui social: “Finalmente il mare, di nuovo il mare… quello più conosciuto e familiare però, quello che preferisco, quello della Spiaggia di Ponente di Milazzo, quello di casa…”.

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