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C’è anche un poster de Il Padrino nel soggiorno del primo covo di Matteo Messina Denaro, trovato e perquisito dai Carabinieri a Campobello di Mazara. Nell’immagine, molto simile alla locandina del film di Francis Fors Coppola, il volto di Marlon Brando.

Il Padrino nel covo di Matteo Messina Denaro

Papillon e rosa rossa: la classica iconografia per rappresentare il personaggio di don Vito Corleone, campeggia anche nell’immagine immortalata dal Ros a Campobello di Mazara, nel primo covo del superlatitante catturato nei giorni scorsi a Palermo.

Nel corso della perquisizione, i carabinieri hanno trovato questo poster con il volto de Il Padrino, così come interpretato da Marlon Brando nella celebre pellicola cinematografica.

Il ritratto si aggiunge ad altro materiale rinvenuto nel covo di Matteo Messina Denaro: oggetti di lusso, vestiti firmati, profumi ricercati e, soprattutto, documenti con sigle e numeri di telefono. L’immagine, uno stampato con un primo piano del personaggio, che indossa il papillon e una rosa rossa alla sua destra, è molto simile alla locandina del film di Francis Ford Coppola.

In seguito alla cattura di Messina Denaro, le forze dell’ordine hanno trovato un primo covo e un secondo bunker, cui si è aggiunto anche un terzo covo, tutti poco distanti. Per quanto riguarda il terzo nascondiglio, gli inquirenti vi sono arrivati seguendo un trasloco. Sono in corso indagini per comprendere se possano esserci stanze segrete, così come quella scoperta dalle Fiamme Gialle nel secondo bunker (un ambiente blindato nascosto da un armadio pieno di vestiti, cui si accede da un fondo scorrevole).

La procura, adesso, deve esaminare tutto il materiale recuperato dopo l’arresto: l’agenda che era nel borsello del capomafia al momento del blitz, che conterrebbe anche riflessioni e pezzi di lettere; i due cellulari di Messina Denaro; post-it; appunti e documenti con sigle, numeri di telefono, nomi e cifre.

In merito all’eventualità che qualcuno possa aver “ripulito” i covi subito dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto, spiega: “Non siamo in grado di dire se qualcuno sia andato prima. Mi auguro che se ci sia stato qualcuno abbia lasciato qualche traccia. È un’ipotesi, ma allo stato non siamo in grado di confermarla”.

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