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Ha cercato su internet come si accoltella una persona alla gola per farla morire sul colpo. "L’aspetto, la riempio di pugnalate al cuore e poi mi pianto il coltello in gola": Mattia Di Teodoro, 30 anni, annuncia così il suo piano di morte a un amico sette ore prima di uscire di casa. E il giovane, un lavoro come grafico nella casa editrice della madre, lo ha fatto davvero: ha assassinato la sua ex moglie, la 30enne Michela Noli, con una quarantina di coltellate; poi si è accoltellato da solo, alla gola e all'addome.

In un biglietto lasciato a casa Mattia accusa la donna che un mese fa aveva voluto la separazione e chiede scusa ai genitori di entrambi. "Mi ha deriso, per questo vado a ucciderla", scrive. Aveva scoperto che lei aveva iniziato una nuova storia ed era caduto in depressione. Lui aveva pregato Michela di tornare a casa, ci aveva sperato che si potesse ricucire quel matrimonio, ma sabato aveva capito che era tutto finito. Lui l'aveva seguita e l’aveva vista con il suo nuovo amore. "Dopo aver visto la scena non ne posso più – aveva scritto in un messaggio all’amico – Ieri sera ero con il coltello sotto casa". "Smettila di dire cazzate", lo aveva rimproverato l’amico.

Il delirio era iniziato nel primo pomeriggio di domenica: "Dove va accoltellata per farla morire sul colpo?", scrive alle 14.45 su Whatsapp a un suo amico. Poi pochi minuti dopo: "E se ammazzo lei e poi me?". La follia continua: "Deve morire e anche io devo morire. Non voglio andare in galera. L’aspetto in auto, l’accoltello alla gola e poi mi ammazzo". E ancora: "La riempio di pugnalate al cuore e poi mi pianto a forza il coltello nella gola". "Non ce la faccio più", ripete incessantemente. L’amico risponde a ogni messaggio: "smettila di dire cazzate", "lascia perdere", "smetti di guardare su internet", "non ti ucciderai, smetti di dire queste cose".

Alla fine, ben oltre le parole, l'omicidio-suicidio si consumerà davvero.