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Foto di Rosario Di GiorgiTRAPANI  (Silvio D’Auria)  –  Sequestrati ventotto esemplari di tonno rosso, due esemplari di tonno “alletterato” e ventiquattro esemplari di pesce spada, per un totale di circa 1.656 chili di pescato,  dalla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo nell’operazione “Spada vivo”,  su richiesta dalla Direzione Marittima di Palermo contro la pesca, la detenzione e la commercializzazione di pesce spada nel Mediterraneo  in questo periodo di fermo stagionale. I controlli sulla filiera della pesca, con particolare attenzione alle società di autotrasporti, hanno preso di mira tre aziende.

Scoperti, a bordo di automezzi refrigerati diretti al porto di Palermo per l’imbarco, vari esemplari di pesce spada, tonno rosso e altri prodotti ittici per la maggior parte risultati privi della documentazione attestante la loro provenienza. I militari della Capitaneria  hanno  accertato che si stava tentando di vendere, ad una ditta del centro Italia, parte del tonno rosso attraverso l’emissione di  false fatture  di tonno “alalunga”, utilizzate per immettere sul mercato un prodotto la cui pesca e commercializzazione è fortemente limitata dalla legislazione comunitaria per preservare gli stock ittici. L’accertamento ha portato alla denuncia per frode nell’esercizio del commercio nei confronti del titolare, un 54enne  G. F. , di una nota ditta di Marsala che aveva emesso la fattura.

Notificati ai titolari delle società di autotrasporto coinvolte sanzioni amministrative di circa 30mila euro per detenzione di prodotto ittico vietato, mancata tracciabilità e commercializzazione di tonno rosso in assenza del documento di cattura.

Foto di Rosario Di Giorgi