Turismo

La Sicilia “segreta” del Menfishire sul Guardian: paradiso di vini, spiagge e tesori archeologici

La Sicilia del “Menfishire“, cioè una parte di territorio nella zona sud-occidentale, conquista gli inglesi del Guardian. Nella terza puntata dedicata agli angoli meno battuti d’Europa, infatti, la testata britannica si ferma in Italia, dove ci sono “alcuni dei luoghi più famosi del mondo, ma anche molti luoghi di bellezza più tranquilli“.

La Sicilia del Menfishire

Italia nascosta: dove alloggiare e cosa fare fuori dai sentieri battuti. Si presenta così il pezzo di Liz Boulter che va alla ricerca di mete meno rinomate nel turismo mainstream, ma non per questo meno belle. Ciò che rende l’Italia così amata, spiega la giornalista, “è ancora lì da assaporare, e tanto più appagante fuori dai circuiti turistici più battuti”.

Cibo, vino, storia, arte e, naturalmente, persone: un patrimonio tutto da scoprire e che include – manco a dirlo – una tappa in Sicilia. Nel Menfishire, per essere precisi. Se non sapete di cosa si tratta, dobbiamo tirarvi un po’ le orecchie, perché ve ne abbiamo parlato un bel po’ di tempo fa! Scherzi a parte, ne riparliamo subito.

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La contea del vino nel sud-ovest della Sicilia

«Le persone producono vino in Sicilia da più di 6.000 anni. La bevanda preferita di Giulio Cesare veniva dall’isola», spiega la giornalista. Che approda così al “soleggiato sud-ovest dell’isola”: «Una fascia costiera di 25 miglia intorno alla città di Menfi viene chiamata Menfishire. I suoi eccellenti vigneti producono almeno 15 vini DOC».

«Dai bianchi come il Grecanico e il Catarratto, che si adattano bene su terreni minerali-salati lungo la costa, ai ricchi Merlot e Nero d’Avola sulle colline dell’entroterra», si legge sul Guardian.

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La Sicilia di Menfi risale all’antichità, ma ha subito i duri colpi del terremoto del 1968. Il territorio del vino trova un punto di forza in altri prodotti tipici: olio d’oliva, pasta di grani antichi, il carciofo spinoso e formaggi come tuma e vastedda. C’è molto altro da fare, oltre a mangiare e bere.

Imperdibile la lunga spiaggia dorata del Lido Fiori. A soli 20 minuti di auto, inoltre, c’è l’incanto delle rovine di Selinunte, uno dei parchi archeologici più belli della Sicilia (nonché il più grande d’Europa).

Foto: FreebirdLicenza.

Redazione