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Milazzo piange la perdita di Paolo Filoramo. Il 73enne era l’anima della libreria più longeva della città. Il “libraio gentile“, che aveva dato vita a una storica attività, portata ora avanti dai figli. Un angolo di storia e passione, legato a un aneddoto legato ad Andrea Camilleri.

Addio Paolo Filoramo, il libraio gentile di Milazzo

Filoramo era uno degli operatori culturali più apprezzati. Chi l’ha conosciuto, ricorda come fosse attento ai suoi clienti, con cui spesso si intratteneva. Purtroppo le sue condizioni di salute non erano buone da qualche tempo. I funerali si terranno sabato 2 aprile, alle ore 16, alla chiesa della Trasfigurazione di Gesù al Ciantro.

La sua storica libreria, di cui i figli hanno preso le redini, fu aperta nel 1968 in Piano Beale ma, già da prima, c’era un’attività di famiglia. Da sempre Paolo Filoramo è stato un punto fermo per tanti milazzesi, anche per quelli che non vivevano più in città ma che, ogni volta che tornavano, non mancavano di passare per un saluto.

Alla sua figura è legato un aneddoto che chiama in causa Andrea Camilleri. Quando era uno scrittore meno conosciuto, prima dell’avvento del grande successo, già Filoramo vendeva i suoi romanzi. Per ringraziarlo, il maestro Camilleri gli scrisse una lettera, il cui testo è riportato da OggiMilazzo:

«Caro Paolo Filoramo, ho saputo della grande stima nei miei confronti, nata già prima del mio successo, coi miei primi libri; e della “scommessa” fatta coraggiosamente su di me e sul riconoscimento che tali libri avrebbero dovuto ricevere. Cosa posso dirle? Ne sono commosso. Chissà se allora – più regista che scrittore, e in cerca della mia maniera di raccontar storie – io stesso avrei potuto credere alla sua “preveggenza”? Ne dubito, anche se chiunque scriva non può che riporvi la speranza di essere letti, capiti e apprezzati. E per questo le sono grato da profondo».

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