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Nino Martoglio, chi era il commediografo, regista, sceneggiatore, scrittore e poeta siciliano. Biografia e opere: dove è nato, cosa ha fatto, quali film hanno tratto dai suoi lavori teatrali. Come e quando è morto, quando è diventato famoso.

Nino Martoglio

Nino Martoglio nacque a Belpasso, in provincia di Catania, il 3 dicembre del 1870. Morì a Catania, il 15 settembre del 1921. Figlio di un giornalista, Luigi, e della maestra Vincenza Zappalà Aradas, venne avviato agli studi nautici quando aveva 14 anni. Conseguì il brevetto di capitano di lungo corso, ma preferì dedicarsi al giornalismo.

Entrò nella redazione della Gazzetta di Catania e, di lì a poco, cominciò a dedicare attenzione sempre maggiore al teatro. Creò nel 1901 la Compagnia Drammatica Siciliana, con l’intento di rendere famoso a livello nazionale il teatro dialettale siciliano. Ne fanno parte attori come Giovanni Grasso, Virginia Balistrieri, Giacinta Pezzana e Totò Majorana. Nell’aprile del 1903 si esibirono con successo a Milano.

A partire dalla stagione 1907-1908 Nino Martoglio diventa direttore della formazione capitanata da Angelo Musco, con il quale instaura una proficua collaborazione artistica. La collaborazione si sostanzia sia lanciando autori nuovi, che con molte commedie da lui scritte, tra le quali le più famose sono “San Giovanni decollato” (1908) e “L’aria del continente” (1910).

Nel 1910 Martoglio fondò a Roma la struttura stabile del primo “Teatro Minimo” presso il Teatro Metastasio, curando la regia di numerosi atti unici del repertorio italiano e straniero. Incoraggiò e portò sulla scena le prime opere teatrali di Luigi Pirandello, già famoso come novelliere e scrittore (“Lumie di Sicilia” e “La morsa”, entrambe del 1913).  Insieme a Luigi Pirandello scrisse “A Vilanza”, e “Cappidazzu pava tuttu”. Diresse numerosi allestimenti scenici; nel dicembre 1918 fondò l’ultima sua compagine teatrale, la Compagnia del Teatro Mediterraneo, attiva fino al 1920.

Cinema

Dal 1913-14 Nino Martoglio si dedicò anche al cinema. Collaborò prima come soggettista con la “Cines“, per la quale diresse anche Il romanzo, nel quale recitarono il futuro prolifico regista Carmine Gallone e sua moglie Soava. In seguito diventò direttore artistico della neonata “Morgana Film” di Roma, per la quale diresse i tre soli film prodotti da questa società: nel 1914 “Capitan Blanco” (tratto dal suo dramma “U Paliu”); “Sperduti nel buio“, dall’omonimo dramma di Roberto Bracco; nel 1915 “Teresa Raquin“, tratto dal dramma omonimo di Émile Zola. L’avventura della “Morgana Film” si chiuse a causa della guerra mondiale. Attualmente tutte queste pellicole sono perdute.

L’opera di Martoglio si caratterizzò per verismo, bellezza dei paesaggi, ma anche contrapposizione tra ricchezza e povertà. Fu cantore dei palazzi aristocratici, ma anche dei tuguri, dei caffè di fine Ottocento e dei vicoli. La sua fama si mantenne pressoché intatta fino alla fine degli anni Trenta: molte sue commedie furono trasposte anche sul grande schermo, nel frattempo diventato sonoro.

Com’è morto Nino Martoglio?

Nino Martoglio morì a 51 anni, il 15 settembre del 1921,  precipitando nella tromba dell’ascensore dell’Ospedale Vittorio Emanuele II di Catania. Era andato a visitare il figlio malato. Le circostanze dell’accaduto rimasero comunque in parte oscure, poiché l’area dell’ospedale in cui venne ritrovato il cadavere era ancora in costruzione. Il fratello minore Giulio Martoglio (1882-1915) era già morto, combattendo sul Carso durante la prima guerra mondiale. Le sue figlie, Vincenza e Angela, curarono un Fondo dove sono conservati tutti i suoi manoscritti.

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