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Telejato chiude. Dopo 33 anni di attività l’emittente televisiva siciliana, nota per i suoi servizi giornalistici di denuncia contro la mafia e l’illegalità, spegne le telecamere. L’annuncio di Pino Maniaci, editore della tv e direttore del telegiornale.

Perché Telejato chiude

«Oggi è una giornata dolorosa – ha scritto Maniaci -. Volevo non arrivasse mai questo 5 maggio ma purtroppo eccoci qui. A me è toccato il compito più duro, quello di staccare tutto. Da questo momento in poi il segnale di Telejato Notizie è spento. Stentiamo ancora a crederci ma purtroppo questa è la realtà dei fatti».

Telejato non è stata ammessa nella graduatoria delle emittenti locali che possono trasmettere con i nuovi standard DVB-T2, il cosiddetto digitale terrestre di “seconda generazione“. Per continuare ad avere una frequenza in Sicilia, ha spiegato Pino Maniaci, l’emittente avrebbe dovuto pagare 40mila euro, una cifra di cui non dispone.

L’editore, tuttavia, non ha chiuso la porta alla speranza: «Un grazie dal profondo del cuore va a tutte le persone che in questi anni hanno collaborato con noi, a chi è rimasto, a chi ogni tanto torna, a chi non c’è più, a chi continuerà ad esserci. Però non posso, non voglio pensare che sia tutto finito».

«Noi siamo pronti a ripartire, anzi, non vediamo l’ora ma per passare al nuovo digitale terrestre, lo sapete, servono quarantamila euro. Questo è l’ennesimo appello che rivolgo a voi, fedeli telespettatori: non lasciateci soli. Abbiamo ancora tante cose da raccontarvi».

Al momento sarà possibile continuare a seguire Telejato in streaming, sul sito e sui canali social. Maniaci ha anche ottenuto alcuni spazi nei telegiornali dell’emittente locale TVM.

«Non c’è riuscita la mafia coi suoi attentati a farci chiudere, non ci sono riusciti pezzi del tribunale di Palermo e ci riesce lo Stato. Le nostre frequenze sono state vendute al 5G», ha aggiunto.

Telejato ha sede a Partinico, in provincia di Palermo. Fu fondata nel 1989 da Alberto Lo Iacono, e dopo dieci anni e con molti problemi finanziari, nel 1999 venne rilevata da Pino Maniaci, che assunse anche il ruolo di conduttore del telegiornale, diventando l’autore di tutti i principali servizi giornalistici.

Maniaci si impegnò in particolare nella realizzazione di inchieste sulla presenza della mafia e sull’illegalità in Sicilia. Il suo stile di comunicazione è diventato noto anche oltre i confini dell’isola.