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Perde la patente tre volte e finisce a processo per falso ideologico in atto pubblico. La singolare vicenda vede protagonista un ex autotrasportatore di 43 anni, N.U., imputato ormai da tre anni davanti a quattro giudici diversi del tribunale di Termini Imerese, avvicendatisi per un reato che tra l'altro sarebbe prescritto. Il 43enne ha smarrito il documento nell'aprile del 2009 e aveva presentato denuncia ai carabinieri di Ventimiglia.

Dopo circa un mese e mezzo, però, ha perso anche uno speciale documento, la carta di qualificazione del conducente, necessario per chi svolge attività legate all'autotrasporto. Si è così presentato di nuovo dai carabinieri, per aggiungere anche il nuovo smarrimento alla denuncia già presentata. Questo, però, avrebbe creato complicazioni, quindi si è deciso di fare una nuova denuncia, completa.

Ecco cosa è accaduto poco dopo, come racconta PalermoToday:

Dopo alcuni mesi l’uomo ritrova i documenti, ma non lo segnala ai carabinieri. A gennaio del 2010, dopo essere stato fermato ad Alia per un controllo, si accorge di non avere con sé la patente, di averla dimenticata a casa. I carabinieri lo invitano semplicemente a presentarsi nei loro uffici e a esibire il documento. Tuttavia, N. U., nonostante le ricerche, non riesce a trovarlo e quando va in caserma si trova costretto a presentare una nuova denuncia per smarrimento. E qui la situazione s’ingarbuglia: i militari, vista la presenza nei loro archivi di una stessa e identica denuncia fatta a Ventimiglia, non possono inserirne un’altra. E soprattutto non si spiegano neppure come sia possibile che l’uomo si presenti per denunciare lo smarrimento di una cosa che, in realtà, ha già dichiarato di aver perso l’anno precedente. Mente, sta dichiarando il falso, almeno questa è la tesi poi portata avanti anche dalla Procura.

E’ così che N. U., nel 2013, finisce a processo per falso ideologico di un privato in atto pubblico. Processo che è passato finora in mano a quattro giudici diversi e che ruota attorno a un reato quasi certamente prescritto (sono passati più di sette anni dalla prima denuncia), anche se la sentenza dovrebbe arrivare a fine mese.

Il legale del 43enne sostiene che non vi sarebbe alcun falso, poiché al momento della seconda denuncia N.U. avrebbe realmente smarrito per la seconda volta la patente. Non sarebbero inoltre previste sanzioni per chi omette di segnalare il rinvenimento del documento dopo la denuncia. La decisione spetta al giudice.