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Sui social non si parla d’altro da un po’ di giorni. Povero Gabbiano di Gianni Celeste, una canzone neomelodica uscita in Italia oltre 30 anni fa, sta scalando le classifiche. Ma da dove è nato questo tormentone? Tutta la storia, che comincia proprio in Sicilia.

Tutti pazzi per Povero Gabbiano di Gianni Celeste

Sono bastati pochi giorni per trasformare una canzone uscita nel 1988 (il cui titolo originale è Tu comm’a me) in un tormentone sulla bocca di tutti. Il cantante neomelodico Gianni Celeste, nato a Catania, si ritrova ai vertici delle classifiche grazie ai social network.

In particolare, in questo momento, il verso “Povero gabbiano, hai perduto la compagna” si sente praticamente in ogni video su TikTok e Instagram. Le parole sono diventate virali e vengono utilizzate dagli utenti per sottolineare un senso di abbandono, ma in chiave ironica.

La canzone neomelodica Povero Gabbiano di Gianni Celeste è uscita in Italia nel 1988. Racconta la fine di un’importante storia d’amore, in cui il cantante si paragona a un gabbiano solitario. Il gabbiano si aggira sulla spiaggia, sconsolato e abbandonato dalla sua compagna.

Come accade in questi casi, non si può certo risalire a chi ha dato il via al tormentone, però qualche piccola ricostruzione in merito si può fare. Tra i primi ad aver utilizzato la canzone neomelodica, c’è sicuramente Duracell, al secolo Piero Modica, nei video pubblicati su TikTok insieme a Franco Gioia.

Il video di “Tu comm’a mme” è stato rilanciato dalla pagina Facebook “Mimmo Modem” e da quel momento la rete ha fatto tutto il resto. Il titolo della canzone, infatti, è “Tu comm’a me”, ma ha raggiunto la notorietà come Povero Gabbiano.

Povero Gabbiano di Gianni Celeste, il testo

Sopra una scogliera
Non hai voglia di volare
Guard attuorn o mare
E nun sai chill che a fa
Povero gabbiano
Hai perduto la compagna
Nun te và cchiu a vit
Te capisc ij pecchè
La tua storia è la mia
Lei che se n’è andata via
Tu finisci di volare
Io che smetto di sognare
Stavo bene insieme a lei
E non so cosa farei
Pe l’è dicere te preg
Dai rituorn nziem a me
Amo te che non ci sei
Piango e forse non lo sai
Piange un uomo ed un gabbiano
Pecchè sta tanto lontano
La tua storia è la mia
Lei che se n’è andata via
Tu finisci di volare
Io che smetto di sognare
E se fa ggià sera
E il tramonto è sopra il mare
Ma sulla scogliera
Il gabbiano resta lla
Comm me fa pen
Sul sul e abbandunat
Cerca la compagna
Che mai più ritroverà
La tua storia è la mia
Lei che se n’è andata via
Tu finisci di volare
Io che smetto di sognare
Stavo bene insieme a lei
E non so cosa farei
Pe l’è dicere te preg
Dai rituorn nziem a me
Amo te che non ci sei
Piango e forse non lo sai
Piange un uomo ed un gabbiano
Pecchè sta tanto lontano
La tua storia è la mia
Lei che se n’è andata via
Tu finisci di volare
Io che smetto di sognare

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