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Ram Lubhaya, l'indiano 43enne che era stato accusato di aver tentato di rapire una bambina sulla spiaggia ragusana di Scoglitti, in realtà avrebbe fatto un gesto "senza secondi fini". Lo ha detto il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, che dalle colonne di "Repubblica" ha voluto spiegare la controversa vicenda di due settimane fa.

Secondo il magistrato si è trattato di un caso "nato da un improvvido comunicato stampa" e frutto di "una campagna mediatica". Petralia, che sulla vicenda ebbe uno scontro con il ministro della Giustizia Orlando dopo la decisione di rimettere in libertà l'indiano, ricostruisce quanto avvenuto quel giorno a Scoglitti, compreso il fermo "tecnicamente sbagliato" da parte dei carabinieri per sequestro di persona".

La decisione del pm di non chiedere la convalida del fermo scatenò dunque il clamore mediatico e indusse Orlando a inviare gli ispettori ministeriali a Ragusa: "L'ispezione è anche doverosa, ma su vicende così delicate si deve agire con serenità e non sull'onda di un'emotività incontrollata".