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Regia Correrìa di Sicilia, storia della Posta in Sicilia.

  • Come si spediva la posta in Sicilia? Ecco un po’ di fatti che pochi conoscono.
  • A capo del servizio postale vi fu a lungo il Corriere Maggiore del Regno di Sicilia.
  • Si trattava di una carica molto ambita, un titolo da nobili.

Oggi spedire una lettera è un’operazione semplice e veloce, ma non è sempre stato così. In Sicilia, infatti, vi è stato un tempo in cui non solo le spedizioni erano più complesse, ma erano anche legate a cariche nobili. Tra il 1535 e il 1786 il servizio postale del Regno di Sicilia era la Regia Correrìa di Sicilia. A capo c’era il Corriere Maggiore del Regno di Sicilia, un membro dell’alta nobiltà. Al di sotto si trovavano i corrieri, incaricati di recapitare la corrispondenza a bordo di un mulo.

Erano divisi in due ranghi: gli “ordinari” si occupavano della corrispondenza dei privati, mentre i “corrieri seri” recapitavano i dispacci delle amministrazioni centrali di Palermo e Messina, principalmente diretti alle autorità locali. I corrieri straordinari erano 5, competenti il Val di Mazara, il Val Demone, il Val di Noto, il circondario di Palermo e il circondario di Messina. La “Staffetta” che faceva servizio tra Palermo e la corte reale di Napoli, invece, dipendeva direttamente dallo Stato.

La carica di Corriere Maggiore

Il primo Corriere Maggiore fu nominato da Carlo V d’Asburgo, Imperatore e re di Spagna (quindi anche di Sicilia), nel 1535. Si trattava di una carica molto ambita. Nel 1549 don Francesco Zapata ottenne la nomina e la sua famiglia riuscì a ottenere proroghe fino a quando, nel 1626 ,la vedova di don Diego Zapata, donna Vittoria (che peraltro discendeva dalla famiglia postale dei Tasso) riuscì ad ottenere da Filippo IV di Spagna l’ereditarietà della carica.

Da quel momento in poi, la famiglia dei Corrieri Maggiori di Sicilia prese il cognome “Zapata de Tassis” e i suoi membri ricoprirono la carica fino all’estinzione della famiglia. Nel 1709 agli Zapata de Tassis successero per via ereditaria i Di Giovanni, duchi di Saponara. La carica fu poi ereditata dai principi Alliata di Villafranca, che la tennero dal 1731 fino al 1786.

Nel 1786, per ordine di Ferdinando III, il servizio postale fu avocato allo Stato con il nome di Poste di Sicilia ed affidato all’Ispettore Generale delle Poste in Sicilia. In tale occasione furono anche introdotti i timbri postali con l’indicazione del luogo e data di spedizione. Durante tutto il periodo borbonico l’amministrazione postale della Sicilia continuò ad essere separata da quella del Regno di Napoli, anche perché diverse erano le unità monetarie. Nel 1859 furono emessi i primi francobolli siciliani, dichiarati fuori corso l’anno seguente, con la conquista garibaldina.

In foto: Cartolina inviata da Fabio Sciacca

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