Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Il più antico e importante raduno di carretti: la Rietina.

  • Il carretto siciliano è un simbolo dell’isola. Con i suoi colori rappresenta la Sicilia e il suo folklore.
  • Esiste una manifestazione interamente dedicata ai carretti, che si svolge in diversi luoghi dell’Agrigentino.
  • Le sue origini risalgono al 1739 ed è ancora molto importante.

Quando si parla della Sicilia e alla sua tradizione, ci sono alcuni simboli ai quali è impossibile non pensare. Tra le rappresentazioni più iconiche dell’isola in tutto il mondo, c’è sicuramente il carretto siciliano. Un vero e proprio oggetto d’arte, ammirato in tutto il mondo come manifattura tipica. Ai carretti è dedicata una delle manifestazioni più antiche dell’agrigentino: la Rietina. La più nota è a Campobello di Licata. Fin dalla nascita, l’evento è legato alla festività della Madonna dell’Aiuto. Nei primi anni della festa, fino quasi alla metà del secolo scorso, tanti devoti – provenienti soprattutto da Pietraperzia e Barrafranca – portavano doni alla Madonna. Tale devozione prese il nome di Rietina e costituì la manifestazione più rappresentativa della festività. Il termine Rietina, nella cultura contadina, indicava una cordata di animali da soma, disposti in una sola fila affidata a un conduttore, detto “burdunaru”, per trasportare merci.

Storia e racconti

La manifestazione di Campobello di Licata viene ricordata anche come una cavalcata imponente, con donativi di grano alla Madonna, caratterizzata da sontuose e sgargianti bardature. Anche Giuseppe Pitrè la descrisse, con queste parole: “I due primi contadini a cavallo che aprono la sfilata, comprano all’incanto l’onore dei primi posti. Alle dodici precìse la cavalcata è sulla piazza, e allora è formata da 70-80 e talvolta più vetture, che prendono a passare innanzi la porta del Duomo. Quelli che sono a cavallo, appena giunti dinanzi alla porta, con un movimento di spinta in alto del corpo si mettono in ginocchio sui basti o sulle bisacce, e quando sono passati di là della porta, con un nuovo movimento di spinta ritornano a cavallo, ed allora sferzano le cavalcature che cominciano una corsa sfrenata, fino al magazzino della Madonna, ove scaricano i doni”. I donativi erano portati da muli riccamente bardati con campanelle e stoffe. Il giorno conclusivo dei festeggiamenti è quello della tradizionale Rietina, che sfila per le vie cittadine. Questa, oggi, ha assunto la forma di una affascinante sfilata di carretti. Da un punto di vista cronologico, la manifestazione si consolidò intorno al 1750.

Foto di Solfano – Opera propria, GFDL

Articoli correlati