Riuscire a capire esattamente cosa sia successo ieri pomeriggio all’esterno dalla Curva Sud del “S.Filippo” è assai complicato. Quale sia la tifoseria “cattiva” che abbia innescato i tafferugli onestamente non importa. Per questo, in ogni caso, esiste un sistema di videosorveglianza (fresco fresco di installazione) che potrà effettivamente sciogliere ogni dubbio sui fatti.
Una cosa è certa, la versione ufficiale della Questura racconta di una sassaiola innescata dai supporters peloritani contro i tifosi calabresi. Assai diversa, invece, la versione di chi in quel momento si trovava all’esterno del S.Filippo, che riferisce di una vera e propria aggressione subita da parte dei tifosi Catanzaresi, che si sarebbero introdotti fino alla zona antistante il parcheggio nei pressi della Curva Sud risalendo la via Degli Agrumi.
Come detto è complicato poter dire come si sono svolti i fatti, solo un testimone oculare sarebbe in grando di farlo. Ma se è vero – in base alle prime ricostruzioni della Questura – che i tifosi del Messina hanno innescato un lancio di pietre, è ancor più vero, anzi,oggettivamente incontestabile, che quel gruppo di tifosi calabresi non si sarebbe mai dovuto trovare in quella zona dello stadio, a due passi dalla curva biancoscudata. Di fatto, per i supporters ospiti esiste un’apposita via di ingresso che impedisce qualsiasi tipo di contatto tra le tifoserie e che permette l’accesso immediato all’interno del settore dedicato. Dunque, resta da chiarire come sia stato possibile che quel gruppo di catanzaresi (circa 30 unità) siano potuti entrare passando inosservati da una strada che inevitabilmente li avrebbe portati a contatto con la tifoseria di casa.
Il bilancio di questo pomeriggio di follia parla di tre feriti (non in maniera grave) due agenti delle forse dell’ordine contusi, e danni riscontrati su diverse autovetture e motocicli parcheggiati nei pressi della zona dove si sono verificati i tafferugli. Sarebbe stato meglio parlare di Calcio.
Di Danilo Marino
