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SIRACUSA – Si servono di polpette di cianuro per catturare i pesci che vivono nelle acque di Ognina, una zona balneare a sud di Siracusa. Pescatori di frodo che quasi ogni giorno, al tramonto, solcano questo tratto di mare per fare incetta di saraghi e scorfani, tirati in superficie a chili dopo essere rimasti impigliati in delle reti, anch'esse illegali. Uno scempio segnalato dai pescatori del posto ma non ancora denunciato alle forze dell'ordine per timore di ritorsioni.

L'unico a farsi avanti, fino a questo momento, è stato un sub, gestore di un diving center di Siracusa, Fabio Portella, protagonista poco meno di due settimane fa, sempre nei fondali di Ognina, del ritrovamento della carcassa di un aereo di fabbricazione americana risalente alla Seconda Guerra Mondiale, sepolto a una profondità di 70 metri.

È stato lui, nei giorni scorsi, ad informare attraverso una mail la Capitaneria di porto di Siracusa sulla presenza di questi pescatori. "Ho inviato con la posta elettronica un elenco di episodi che si verificano in questa zona di mare, tra le più suggestive della nostra provincia. Alcuni pescatori, provenienti da Catania, pur avendo una licenza, utilizzano tecniche assolutamente illegali che rischiano di depauperare la fauna e la flora marina", dice Fabio Portella.