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Pezzo della rosticceria, ma anche piatto di carne o di pesce

  • Spitino siciliano, lo “spiedino” che piace a grandi e piccini.
  • Un solo nome racchiude un universo culinario a 360 gradi.
  • Può essere un secondo di carne o di pesce, ma anche un pezzo di rosticceria palermitana.

La cucina siciliana, quella della tradizione, si caratterizza spesso per la molteplicità di significati dei suoi termini. Capita, così, di sentire parlare con lo stesso nome di prodotti diversi, caratterizzati comunque da un dettaglio in particolare. Facciamo qualche esempio. Se vi parliamo di capuliato, ad alcuni verrà in mente un condimento a base di pomodoro secco, ad altri la carne tritata. Il comune denominatore, in questo caso, è un ingrediente “triturato“, fatto a pezzetti piccoli. Allo stesso modo, quando sentite pronunciare la parola “spiedino“, in Sicilia, potete trovarvi davanti pietanze diverse, ma tutte all’insegna del gusto e tutte uguali per una fondamentale caratteristica. Ecco quale.

Spitino, la pietanza autenticamente siciliana

Lo spitino siciliano, anzi “palermitano”, è un pezzo di rosticceria dall’esterno fritto e il ripieno ricco. Ha una forma rettangolare, un po’ come un mattoncino, ed è farcito di ragù di carne. L’involucro è dato da fette di pancarrè, che vengono fritte, non prima di essere panate per bene. Si mangia rigorosamente con le mani, nel rispetto della tradizione dello street food. Il tipico cibo da strada condivide il nome con gli spitini di carne o di pesce, cioè gli involtini. Dovreste aver già capito cosa hanno in comune tutte le preparazioni di cui abbiamo parlato ma, se ancora non fosse così, continuate con la lettura.

Gli spiedini siciliani, qualunque sia la loro forma, sono sempre dei “contenitori“, degli scrigni del gusto. C’è una parte esterna e c’è un ripieno. Così, nel caso dello street food, si tratta del ragù. Nel caso degli spitini di carne, potete trovare all’interno mollica di pane, salame, uvetta, pinoli e formaggio. Per il pesce, oltre alla mollica di pane e alle immancabili “passolina e pinoli“, ci saranno gli agrumi e, magari, anche un tocco di acciuga, oltre a diversi aromi. Ognuno ha la sua ricetta, ogni casa ha la sua tradizione. A non cambiare mai è la bontà e la ricchezza delle ricette. Evviva lo spitino, dunque, un custode di tesori del gusto.

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