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Stop ai sacchetti di plastica gratis per frutta e verdura. Dal 1 gennaio del 2018 entrerà in vigore una normativa europea che obbligherà gli Stati dell'Unione a prendere provvedimenti contro il consumo eccessivo dei sacchetti di plastica, sostituendoli con buste biodegradabili a pagamento. I classici sacchetti trasparenti, utilizzati per la frutta e sui quali si attacca lo scontrino con peso e prezzo, andranno dunque pagati. Si parla di un costo di 10 centesimi a sacchetto, il che influirà non poco sulle tasche dei consumatori.

Il ricavato "finisce in parte allo Stato sotto forma di Iva e di imposta sul reddito", spiega ItaliaOggi. La legge precisa inoltre che "le nuove buste non potranno essere distribuite gratuitamente e il prezzo di vendita dovrà risultare dallo scontrino o dalla fattura di acquisto delle merci". 

Dal primo gennaio nei supermercati potranno essere utilizzate solo le borse biodegradabili con un contenuto di materia prima rinnovabile non inferiore al 40%, dal 2020 questo tasso salirà al 50% e dal 2021 al 60%. Lo stesso vale per i sacchetti ultraleggeri riservati a frutta e verdura.