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01‘A banniata o ‘A vanniata – La strillata cantilenata (il verbo è abbanniare/banniare : deriva da bando e siccome il banditore strillava a gran voce le notizie per strada, abbanniare significa gridare)

 

Se andate in Sicilia e scegliete di soggiornare anziché in un hotel di lusso in un B&B di paese o in casa di amici, sarà facile che vi capiti di sentire qualche ora dopo l’alba ‘a banniata o vanniata cioè il vociare altisonante di qualche venditore ambulante. Con ogni probabilità sarà una banniata con megafono che irromperà fragorosamente nella tranquillità domenicale.

Non preoccupatevi, fa parte della Sicilia. E non preoccupatevi nemmeno di capire che cosa stia dicendo …. le parole sono incomprensibili … sappiate solo che il banniatore sta pubblicizzando la sua merce perché come dice il proverbio “Micceri bannìa chiddu che avi” (“Il mercante pubblicizza ciò che ha”).

A banniata più comune è quella dei venditori ambulanti di frutta e verdura che, muniti di lapa (moto ape)nella quale stipano la loro mercanzia in cassette, gridano – bannìano – la bellezza e la bontà dei loro prodotti assieme al prezzo, da vero affare. Lo scopo è quello di fare affacciare le massaie che, se interessate, dai piani alti delle loro abitazioni pigramente calano con una funicella un cestino di vimini (u panaro), in cui l’ambulante riporrà l’acquisto. Ovviamente possono avvicinarsi alla lapa curiosi, astanti, acquirenti occasionali e di passaggio benché lo scopo del banniatore sia quello di avvisare che è arrivato con la sua merce buona e bella: “beeeddu veru è!!! beeedduuu!!!”

Altra banniata facile da udire soprattutto nei borghi marinari è quella dell’ambulante del pesce, mentre la più celebre è sicuramente quella dell’arrotino (ammulaturi) che tradizionalmente irrompe di domenica mattina.

Girando in lungo e in largo la Sicilia mi è capitato di udire i banniatori più nei paesi che nelle città. A Zafferana, dove abito, di domenica mattina si presentano, oltre all’immancabile arrotino, gli ambulanti venditori di mono prodotto: dalle melanzane, ai carciofi, dalle ciliegie alle pesche a seconda della stagione, ai quali ogni tanto si unisce il più originale banniatore di uova fresche.

Se durante il vostro soggiorno nell’isola non vi dovesse capitare di udire ‘a banniata, potete sempre rimediare recandovi al mercato. Tra i più pittoreschi vanno annoverati ‘a piscaria (il mercato del pesce) e ‘a fera ‘o luni di Catania dove non vi sfuggirà di sentire l’invito “Pigghiaaa, pigghiaaa, pigghiaaaa!!!” (“prendi” reiterato) e i mercati storici di Palermo: la Vucciria, il Capo, il Borgo Vecchio e Ballarò.

 

Per saperne o meglio sentirne di più:

·         ‘A Piscaria, mercato del pesce di Catania: Piazza Alonzo di Benedetto zona Archi della Marina (via Dusmet) in pieno centro storico a CT . Aperto tutti i giorni dalle prime ore del mattino fino alle 13.30 circa (di domenica ci sono meno bancarelle)

·         ‘A fera ‘o luni (letteralmente “la

·         fiera del lunedì”): piazza Carlo Alberto CT. Aperto tutti i giorni dal mattino alla sera

·         La Vucciria via Coltellieri 46, tra Via Roma e Corso Vittorio Emanuele, PA. Aperto tutti i giorni dal mattino alla sera (si consiglia la visita al mattino)

·         Il Capo via Porta Carini, alle spalle del Teatro Massimo, PA. Aperto tutti i giorni dal mattino alla sera (si consiglia la visita al mattino)

·         Il Borgo Vecchio, Piazza Ettore Ximenes, vicino al porto, PA. E’ aperto tutta la notte

·         Ballarò vicolo del Carmelo, quartiere Albergheria,  PA. Aperto tutti i giorni dal mattino alla sera (si consiglia la visita al mattino)

·         www.invoga.info/cahier

Nicoletta Monterisi

Foto di Giuseppe Romano