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Il lungomare di Trappeto, suggestiva località di mare a due passi da Palermo, è pronto per la prossima stagione estiva con un nuovo look. Grazie alla collaborazione della cittadinanza attiva e agli uffici comunali, infatti, diventa ancora più bello è confortevole per gli abitanti, i turisti e i bagnanti. Dopo la rigenerazione cromatica di piazza Falcone e Borsellino, attraverso l’urbanistica tattica, adesso rinascono altri angoli della città.

L’amministrazione comunale, attraverso i progetti PUC (Progetti di Pubblica Utilità), procede con il suo percorso di riqualificazione del territorio. “Voglio esprimere un sentito riconoscimento – ha detto il sindaco Santo Cosentino – ai tanti volontari impegnati nei progetti PUC e agli uffici comunali per la dedizione con cui si dedicano alla collettività. Grazie a questa opportunità la nostra città diventa ogni giorno più bella e accogliente, un motivo di orgoglio per questa amministrazione e per tutti i cittadini”.

“Un particolare riconoscimento a Natalino Giambrone per la sua dedizione e impegno profuso nel progetto e al personale tutto che si sta occupando della pulizia e del diserbamento stradale. Il Lungomare di Trappeto è ora ancora più bello e accogliente, grazie alla cittadinanza attiva, agli uffici comunali e alla cura del bene comune”, si legge sui social del Comune.

Trappeto, borgo tra mare e storia

Trappeto è un piccolo comune della provincia di Palermo, situato sulla costa nord-occidentale della Sicilia, nel cuore del Golfo di Castellammare. Dista circa 45 km da Palermo e 60 km da Trapani. Fondato nel XIV secolo, il paese ha origini legate alla produzione agricola e alla pesca. Il nome “Trappeto” deriva dal latino trapētum, che indica un frantoio per la produzione di olio d’oliva.

Nel corso dei secoli, Trappeto si è trasformato in un centro balneare apprezzato per le sue spiagge e per la bellezza del paesaggio. Tra le spiagge più note vi sono Ciammarita, Casello e la Baia di San Cataldo, condivisa con il vicino comune di Terrasini.

Il borgo è anche noto per l’opera sociale e culturale dello scrittore e attivista Danilo Dolci, che vi si stabilì nel 1952 e vi rimase fino alla sua morte nel 1997. Dolci fondò a Trappeto il “Borgo di Dio“, un centro educativo e comunitario che divenne un punto di riferimento per le lotte sociali nel Mezzogiorno

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