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Trent’anni senza Franco Franchi il ricordo della figlia Letizia: “Era nato per amare, aiutava tutti”

Letizia Benenato, figlia di Franco Franchi, racconta in un’intervista il suo rapporto con il padre, ma anche tanti aneddoti legati alla sua figura e al suo personaggio. L’attore è morto il 9 dicembre del 1992, quindi in questi giorni ricade il trentennale della scomparsa.

Franco Franchi, i ricordi della figlia Letizia Benenato

Sono passati 30 anni dal 9 dicembre del 1992, anno in cui Franco Franchi ci ha lasciati. Un vero genio della recitazione e della comicità, mattatore di indimenticabili gag insieme a Ciccio Ingrassia. Franco e Ciccio, un duo ma, anzitutto, due straordinari attori, capaci di esprimere l’arte in modo unico.

Dalle pagine di Repubblica, Letizia Benenato, figlia di Franco Franchi, racconta: “Ci sono persone che nascono per amare e che sono capaci di perdonare. Lui è partito da sottozero, erano sei fratelli, famiglia povera, suo padre ebbe un ictus e non potè più lavorare, quindi era mia nonna a portare avanti la famiglia”.

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Quindi un aneddoto che pochi conoscono: “Lo ricordo chino sui libri, a studiare, anche di notte. Lui da ragazzo studiò poco ma poi si impegnò tantissimo per imparare a parlare bene, per imparare i verbi, il condizionale, il congiuntivo. Era uno che si è fatto da solo“.

Sono davvero tanti i ricordi che meritano di essere menzionati: “Lui c’è stato sempre, per tutti. Ricordo che sotto casa, a Roma, c’era la processione di gente che gli chiedeva autografi o gli chiedeva aiuto, e lui dava a tutti. C’era un ragazzo disabile che tutte le domeniche gli chiedeva una Coca Cola e lui gli offriva la colazione. Io ho imparato a conoscere mio padre attraverso gli occhi degli altri“, aggiunge Benenato.

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Sebbene siano passati 30 anni dalla scomparsa di Franco Franchi, non è cambiato l’affetto nei suoi confronti che, probabilmente, con il tempo è anche cresciuto: “Al cimitero dei Rotoli gli operai della Reset hanno girato un video nel quale puliscono la tomba di mio padre, ai Rotoli, gli sistemano i fiori e dicono che era l’attore più grande d’Italia, anzi del mondo”.

Gli impegni lavorativi non sono mai stati un problema in famiglia: “Sono cresciuta con la frase ”Papà è fuori perché lavora per noi” ma quando tornava era festa. Poi, quando ha cominciato a lavorare di meno, ha saputo riempire questo vuoto passato, ci siamo ripresi il tempo perduto”.

Non manca, poi, un riferimento al rapporto con Ciccio Ingrassia: “C’era amore profondo tra papà e Ciccio. Mio padre diceva: ”Io e Ciccio siamo una fotografia, se la strappi a metà la fotografia non c’è più”. Io ho un solo rammarico: Franco e Ciccio sono stati considerati attori di serie B ma si sarebbero meritati un premio alla carriera“.

Redazione