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È stata ritrovato a Sutera (Caltanissetta) un masso con incisa la “Triplice Cinta“. L’incisione potrebbe essere uno dei tanti segni dei lapicidi, cioè il simbolo che lo scalpellino medievale apponeva sulla pietra lavorata con vari scopi, ad esempio di utilità o di identità.

La Triplice Cinta è costituita da tre quadrati concentrici, uniti da intersezioni perpendicolari. Da molti studiosi è associato all’Ordine dei Templari, il cui compito era quello di proteggere i resti del sacro tempio di Salomone a Gerusalemme.

Quest’ultima ipotesi farebbe pensare alla presenza di una chiesa dei Templari nella zona del ritrovamento, o limitrofa. «Una scoperta straordinaria per Sutera – dice il sindaco Giuseppe Grizzanti – che va ad avvalorare la tesi che l’antico castello esiste ed era collocato nel pianoro sulla cima del monte San Paolino e che quella che viene comunemente chiamata ‘Niverà era uno dei locali del castello, forse l’unico, che è rimasto quasi intatto».

A fare la scoperta, sono stati gli speleologi de “Le Taddarite”. Gli esperti erano al lavoro per la manifestazione “Puliamo il buio”. Durante le operazioni hanno rinvenuto 131 kg di legname, 2 kg di plastica, 5 kg di vetro lattine a altri materiali, 844 kg di terra e 465 kg di pietrame. I materiali sono stati tirati fuori dalla cisterna sotterranea facente parte dell’antico castello della città, ubicata sulla cima di Monte San Paolino.

La Triplice Cinta nella pietra di Sutera

«Come speleologi sentiamo il dovere di effettuare questi interventi di pulizia di ipogei, sia naturali che artificiali; se da un lato siamo tra i pochi in grado di frequentare il sottosuolo in sicurezza, dall’altro è per noi importante, che questi ambienti non vengano degradati», spiega Antonio Domante, presidente de «Le Taddarite».

«Il masso ritrovato all’interno dell’ipogeo ha natura calcarea; la pietra bianca è molto compatta, semplicemente sbozzata sul retro e levigata sul fronte con l’incisione, quest’ultima certamente di antichissima realizzazione», aggiunge l’architetto Daniela Vullo, direttore della sezione per i Beni architettonici e storico-artistici della Soprintendenza di Caltanissetta.