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Numeri strani, chiamate sospette, abbonamenti poco chiari: le truffe sul cellulare sono sempre più diffuse ed è importante conoscerle per difendersi. Secondo alcuni dati recenti, l’Italia è il terzo Paese al mondo per penetrazione di telefoni cellulari, alle spalle soltanto di Corea del Sud e Hong Kong.

Tanti utenti decidono di cambiare operatore: secondo un’indagine svolta da Facile.it, l’anno scorso sono state oltre 14 milioni le persone che hanno cambiato compagnia telefonica. Un così vasto bacino d’utenza ingolosisce i malintenzionati. Vediamo insieme quali sono le truffe telefoniche più diffuse e cosa fare per non cadere nelle trappole.

  1. La truffa del Sì. Generalmente si riceve una telefonata – che può essere sia su linea fissa sia, appunto, sul nostro cellulare – proveniente da un numero con prefisso telefonico italiano. Non appena si risponde, chi ha chiamato ci chiederà se siamo il signor Tal dei Tali. Rispondendo sì, con buona probabilità siamo finiti nella rete del ragno. Molte vittime di questa truffa hanno raccontato che quel sì, detto in assoluta semplicità e senza pensieri, tramite un’abile attività di montaggio audio è diventato la risposta a domande in realtà mai poste durante la conversazione e usate per certificare il fatto che si fosse richiesto l’abbonamento a qualche servizio a pagamento, il cambio di operatore e via dicendo. Un modo semplice per difendersi è fare subito attenzione al numero. In secondo luogo, si può cercare di dare risposte articolate. Insomma, se vi chiedono: “Lei è Mario Rossi?” Meglio articolare la risposta e, invece che sì, dire qualcosa del tipo: “Mi chiamo così” o, anche, “Sono io”.
  2. I numeri da non richiamare. Il meccanismo è questo; si riceve una telefonata da un numero sconosciuto e, nel momento stesso in cui rispondiamo, il truffatore fa cadere la linea senza dire una sola parola. Il truffatore vuole spingere la preda a richiamare e, a quel punto, prosciugargli il credito telefonico addebitando sul suo numero costi a dir poco esorbitanti per la chiamata. Per difendervi, vi consigliamo di verificare prima di richiamare che il numero non sia pericoloso (potete fare una semplice ricerca sul web).
  3. Gli abbonamenti truffa. Ci si ritrova iscritti, a propria insaputa, a servizi a pagamento attivatisi, magari semplicemente dopo aver navigato su un sito o dopo aver cliccato, anche involontariamente, su un banner che impediva di vedere ciò che volevamo. Per proteggersi, basta richiedere al proprio operatore il blocco totale dei cosiddetti servizi a pagamento e, se non lo avete fatto prima, ma vi siete resi conto che nelle ultime 24 ore il vostro credito è stato letteralmente risucchiato da questo gorgo, contattare il vostro operatore non solo perché renda impossibili futuri addebiti, ma proceda anche al riaccredito di quanto tolto senza vostra autorizzazione. A questa richiesta, peraltro, non potrà opporre alcun rifiuto.
  4. La tariffa che raddoppia.  Lo schema è sempre lo stesso; il cliente viene contattato con una telefonata e l’operatore lo informa che proprio quella compagnia sta per aumentare di molto i costi o, anche, che ha avuto gravi problemi alle infrastrutture. Per metterlo al riparo da questi rischi o scusarsi dei fastidi arrecati dai problemi appena descritti, afferma lui, è però in grado di offrirgli una nuova tariffa, con un altro operatore. Questo, ricordatelo bene, non è mai il modo di agire delle aziende serie che operano nel campo della telefonia; se ricevete una chiamata come quella che abbiamo raccontato, non concludete nulla al telefono e prendetevi il tempo per verificare in prima persona, tramite il sito ufficiale della compagnia o chiamando al numero dell’azienda.
  5. Le truffe via WhatsApp. Capita a tutti di ricevere email che ci invitano, per un motivo o per un altro, a cliccare su un link per inserire dati privati o di pagamento. Lo stesso schema, però, oggi viaggia su un altro canale; i messaggi istantanei su telefono cellulare. Non abituati a dubitare di quello che ci arriva in questo modo, troppo spesso abbiamo le difese abbassate e, altrettanto spesso, cadiamo in trappola. Non cliccate sui link sospetti.