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Ha confessato il 42enne fermato dalla polizia a Lodi, in Lombardia, in seguito all'omicidio di una prostituta colombiana di 64 anni avvenuto poco prima dell'alba di ieri. L'uomo, disoccupato, ha spiegato di avere agito in seguito a un raptus d'ira perché gli era stato negato uno sconto su una prestazione sessuale di 20 euro. È stato quindi accusato di omicidio aggravato da futili motivi e crudeltà. Omicidio definito "violentissimo" dal procuratore della Repubblica. 

La donna, residente da tempo in Italia, si prostituiva a Lodi nell'appartamento in cui è stata trovata morta, ma viveva con il figlio a Piacenza. Le sue urla sono state sentite ieri mattina, ma solo molto più tardi sono state avvertite le forze dell'ordine: il suo corpo ormai privo di vita, colpito ovunque da coltellate, è stato trovato alle 10.53, quando un vicino di casa, dopo aver notato tracce di sangue sull'ascensore, è risalito fino al pianerottolo insanguinato e poi ha poi allertato medici e polizia.

Inutile però l'intervento dei sanitari del 118, dato che gli agenti si sono resi subito conto che la donna, riversa a terra in un lago di sangue, era già morta. Solo con l'arrivo della scientifica si è potuto stabilire la sua identità, confermata poi dalla perizia dell'anatomopatologa del dipartimento di Medicina legale di Pavia.