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In un raptus di follia un ragazzo di appena 19 anni ha sterminato la sua famiglia a Perth, in Australia. Il giovane avrebbe impugnato un paio di forbici affilate, prima di scagliarsi contro la madre di 48 anni, la sorella 15enne e il fratellino di 8 anni. Al momento le cause della tragedia sono poco chiare. 

I vicini di casa, increduli, hanno riferito agli inquirenti che si trattava di persone assolutamente pacifiche. "Quando avevo bisogno di qualcuno per un aiuto, lei c’era sempre. Era disponibile in ogni momento per tutti", riferisce ai tabloid una delle amiche della 48enne.

Alcuni testimoni hanno detto di aver udito delle grida di dolore provenire dall’abitazione teatro della tragedia, e di aver chiamato immediatamente le forze dell’ordine. Quando gli agenti e i soccorsi sono giunti sul posto, per la donna e il bambino non c’era più nulla da fare; solo la 15enne era ancora cosciente, ma ormai in agonia. È deceduta durante la corsa disperata dell’ambulanza verso l’ospedale.

Il 19enne ha continuato a proclamare la propria innocenza anche in Tribunale durante il processo: "È stato un criminale. Quando è arrivato io stavo dipingendo un quadro di Gesù. Mi ha colpito forte con un pugno in testa. Sono scappato perchè ero terrorizzato, pensavo che mi avrebbe ucciso. La mamma mi ha detto di mettermi in salvo", ha detto in aula il presunto responsabile.