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Ricordate la storia del muratore siciliano 59enne Giuseppe Gulotta (leggi qui)? Ha passato una vita in carcere da innocente. Qualche giorno fa, come ha scritto in un lungo articolo il quotidiano "Libero", lo stato ha finalmente pagato il suo debito, versandogli 6,5 milioni di euro. Il pezzo viene riportato da "Dagospia", dove si legge:

Nel 2015 la Corte di Appello di Reggio Calabria gli ha riconosciuto un indennizzo di 6,5 milioni di euro a fronte dei 56 che il suo avvocato, Pardo Cellini, aveva chiesto come risarcimento per i 22 anni di carcere da innocente. Ma ripercorriamo la storia di Gulotta.

Durante la notte del 27 gennaio 1976, due giovani carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta, mentre dormivano, furono crivellati a colpi di arma da fuoco nella casermetta Alkamar all'interno della stazione dei carabinieri della località turistica di Alcamo. A dare l'allarme fu la polizia di scorta al segretario del MSI, Giorgio Almirante, che stava passando sulla statale alle sette del mattino seguente.

All'inizio furono sospettate le brigate rosse, poi si seguì la pista mafiosa, alla fine, furono condannati quattro giovani alcamesi, Giuseppe Gulotta e Giovanni Mandalà all'ergastolo, Gaetano Santangelo e Vincenzo Ferrantelli a 20 anni. Giuseppe Vesco, un carrozziere che aveva confessato la strage e accusato i quattro ragazzi, salvo poi ritrattare e accusare i militari, fu trovato impiccato in carcere pochi mesi dopo, in circostanze misteriose.