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"Non farò la fine di Tiziana Cantone": a parlare è Elisabetta Sterni, 30 anni, che ha permesso al suo ragazzo di riprenderla in momenti di intimità. Ora quel video, di pochi secondi, è diventato virale: è comparso su migliaia di gruppi WhatsApp ed è stato caricato anche su un sito porno. La giovane ha deciso però di far sentire la propria voce: "Quel ragazzo mi piaceva, non ci ho pensato e ho fatto quel video, mi sono fidata", dice a "Repubblica".

Invece adesso si è ritrovata ad essere la protagonista di un filmato hot che rimbalza su tutti i telefonini.
"È stato girato la scorsa estate ma è diventato virale circa due settimane fa. Quando me l'hanno detto stavo per svenire".

Chi l'ha avvisata?
"Il gestore del locale per cui lavoro mi ha chiamata in disparte una sera".

E lei come ha reagito?
"Ci sono rimasta di sasso ma speravo fosse un'esagerazione. Poi ho iniziato a indagare e mi sono resa conto che tutta la gente che mi stava intorno aveva quel video. È arrivato persino sul telefonino di mia nipote di 17 anni".

Come ha gestito la situazione?
"Mi sono spaventata tantissimo e ho deciso di cancellarmi da tutti i social network. Ho eliminato qualsiasi profilo. Poi però mi sono detta che no, non era giusto".

La sua denuncia, di fatto, è stata affidata proprio a un video su Facebook.
"Sì. Il giorno dopo il mio trentesimo compleanno ho deciso di dire a tutti come la penso. Durante quei giorni isolata sono giunta alla conclusione che l'unica soluzione era reagire".

Reagire in che modo?
"Denuncio tutti. Denuncio lui, perché ha tradito la mia fiducia. Ma è giusto che paghi anche chi ha moltiplicato quelle immagini con leggerezza, senza rendersi conto di come si può far male a una persona".

Vi frequentavate da tanto tempo?
"No, lo vedevo solo da qualche mese. È sparito, è riapparso. Mi piaceva. Ha 29 anni, è di Treviso. Però non mi ha mai detto che aveva la fidanzata da due anni".

Cosa scatta? Come nasce l'idea di girare un filmato di quel genere?
"Non è una cosa che faccio sempre ma non è nulla di illegale. Ora tutti commentano scandalizzati, ma l'idea di mandare una foto o un video di quel tipo al proprio partner può venire a chiunque".

Alcuni psicologi sostengono che oggi i rapporti sono tutti spostati sulla mediaticità. Per immortalare il momento si smette di viverlo.
"A me è capitato due volte, a dire il vero. Certo però non potrei vivere senza il mio telefonino, ma se non si fa niente di male, perché dovrebbe essere un problema?".

In casa sua come l'hanno presa?
"Mia sorella già lo sapeva. Ho cercato di spiegare a mia mamma. Le ho mostrato il messaggio che ho postato su Facebook. Diciamo che al momento non mi sostiene apertamente ma nemmeno mi giudica".

Lei ha deciso di uscire allo scoperto, con nome e cognome. Perché?
"Mi ha colpito molto la triste storia di Tiziana. Quando mi sono trovata nella sua stessa situazione ho pensato che dovevo necessariamente tirare fuori qualcosa di buono da questa storia".

Qual è l'aspetto che più l'ha colpita nella tragedia successa a quella ragazza?
"I giudizi della gente che ti possono mettere il cappio al collo. L'hanno giudicata tutti, senza porsi domande, senza chiedersi come si poteva sentire".

Nonostante questo lei ha deciso di non nascondersi.
"L'ho fatto solo per dire a chi sta vivendo disavventure come la mia che mi può scrivere. Che non è sola".

Qualcuno le ha già scritto?
"Certo, ho ricevuto decine di messaggi. Prima ero una poco di buono, ora sono diventata una specie di eroina. Mi dicono: brava, vai avanti senza paura. Vuol dire che aver denunciato è stata la cosa giusta".