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Arriva proprio all'inizio della stagione turistica e non si può certo considerare una notizia positiva: si tratta di un allarme lanciato dalla Protezione Civile riguardo l'isola di Vulcano. Tutto ha avuto origine da un episodio che ha visto protagonista un bimbo francese di 9 anni, nel mese di aprile: stava giocando sulla spiaggia delle acque calde, quando ha perso i sensi ed è caduto a terra. Immediatamente soccorso, è stato trasportato in elicottero a Lipari, dove gli è stata salvata la vita. A causare il malore è stata l'elevatissima concentrazione nell'aria di anidride carbonica.

La Protezione Civile ha inviato una nota al Comune di Lipari, alla Regione siciliana, all'INGV, alla Guardia Costiera, alla Capitaneria di Porto e alla Prefettura, nella quale di avverte della "situazione di possibile pericolosità connessa con emissioni gassose in mare", chiedendo di valutare la possibilità di interdire l'accesso all'area e vietare la balneazione nella spiaggia delle acque calde.

Come è facile immaginare, si tratta di un durissimo colpo per Vulcano, che basa buona parte della propria economia proprio sul turismo termale. Secondo la Protezione Civile

Sussistono condizioni di pericolosità per la pubblica incolumità nel tratto di mare dell'isola di Vulcano denominato 'acque calde', antistante la cosiddetta 'vasca dei fanghi', dove sono presenti numerosi punti di emissione di gas e dove, soprattutto in assenza di vento, possono prodursi, senza nessun preavviso, elevate concentrazioni di gas inodore ed eventualmente letale. 

A queste parole si aggiungono quelle dell'INGV: i tecnici hanno spiegato che

L'anidride carbonica, attraversando l'acqua di mare prima di giungere in superficie, si raffredda, aumentando la propria densità e tende a stazionare sulla superficie dell'acqua all'altezza di respirazione di eventuali bagnanti.

Il sindaco, Marco Giorgianni, al momento ha escluso il divieto di balneazione, spiegando che verranno rese note le condizioni di pericolosità con un'apposita cartellonistica, per la quale ha già chiesto il testo alla Protezione Civile.