Lo chiamano la "firma dell’Isis in Europa": il Tatp, l’esplosivo artigianale che ha seminato sangue a Parigi lo scorso novembre e quasi certamente anche a Bruxelles. Ne sono stati trovati 15 chili ne nel covo dei kamikaze a Schaerbeek, insieme a 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, detonatori, una valigia piena di chiodi e viti e altro materiale. 

È bianco, sembra zucchero. È composto di perossido di acetone triciclico, si fabbrica con prodotti chimici facilmente reperibili, come appunto l’acetone per le unghie e lo scolorante per capelli. E, con l’aggiunta di chiodi o simili, è destinato a colpire al massimo le persone, non le strutture. I jihadisti di ogni fazione lo usano dagli anni '80: è stato soprannominato la "Madre di Satana" perché a causa della sua alta instabilità è costato la vita a diversi artificieri che lo assemblavano

La sostanza fu trovata addosso al kamikaze del Comptoir Voltaire, Brahim Abdeslam (fratello di Salah, il kamikaze "mancato" ora in carcere in Belgio), collegata a una batteria alcalina da 9 volt, probabilmente parte del detonatore. Ma tracce di Tatp furono trovate in tutti i luoghi colpiti il 13 novembre, dal Bataclan allo Stade de France, e in uno dei covi alla periferia della capitale francese. 

Su almeno due giubbotti esplosivi dei kamikaze di Parigi, sono state trovate anche tracce del dna di Najim Laachraoui, che si ipotizza possa essere uno degli artificieri dell’Isis in Europa. Ventiquattro anni, partì per la Siria nel febbraio 2013 dove avrebbe ricevuto l’addestramento per il confezionamento degli ordigni. Ancora Tatp fu trovato, insieme alle impronte di Salah Abdeslam, nel covo di Rue Henri Berge’ a Schaerbeek – scoperto il 9 dicembre – dove il terrorista in fuga tornò subito dopo la mattanza di novembre. 

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