Sono sconcertanti i contorni dell'omicidio di Marilena Rosa Re, 58 anni. Il corpo è stato trovato in un piccolo orto di Garbagnate, nel Milanese. Il cadavere era senza vestiti, ripiegato su se stesso e decapitato. La donna faceva la promoter nei centri commerciali delle provincie di Varese e Monza. A guidare gli investigatori verso il punto esatto in cui scavare è stato l’uomo attualmente in stato di fermo con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. Si tratta di Vito Clericò, pensionato senza precedenti penali, ex vicino di casa e amico della vittima, che avrebbe agito spinto da un movente economico.
Il presunto assassino ha aggiunto anche un inquietante "non ricordo" quando gli hanno domandato dove sia il capo della vittima, spiega il "Corriere della Sera". Nonostante i pesanti elementi a carico raccolti dagli inquirenti in questi oltre 40 giorni di indagini, l’indagato ammette sì di aver fatto sparire il corpo nel piccolo orto vicino a casa, a cui si dedicava quotidianamente, ma si ostina a negare di essere l’autore materiale dell’omicidio, coinvolgendo in questa accusa una terza persona, ma gli inquirenti non gli credono.
A inchiodare Clericò, ex magazziniere in un supermercato, ci sono alcune macchie di sangue trovate sui suoi vestiti, che il Ris ha detto appartenere con certezza praticamente assoluta alla vittima. Ai carabinieri, invece, lui ha detto di essersi sporcato mentre stava macellando alcuni conigli di sua proprietà. Inoltre ha detto anche di aver visto Marilena il giorno della scomparsa e di averla accompagnata in stazione, ma le telecamere e i tabulati del cellulare non confermano. I pm sostengono che l’inizio della storia risale a 3 anni fa, quando la donna, in pesanti difficoltà con l’Agenzia delle Entrate, lasciò in custodia al 65enne 90.000 euro per evitare il pignoramento. Soldi che il pensionato, in questi anni, avrebbe speso per ripianare debiti propri e che non era più in grado di restituire, come gli aveva chiesto l’amica che di lui si era sempre fidata.
