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Mauro Pianta, noto giornalista torinese di 47 anni, èmorto per un'emorragia cardiaca all'ospedale Molinette, dove si era sottoposto a una gastroscopia. È il risultato dell'autopsia riportato da diversi giornali. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, atto dovuto per verificare se ci sia una relazione tra la morte e il controllo medico, programmato da tempo, per curare i disturbi gastrici di cui soffriva la vittima, o se si è trattato di una fatalità.

L'indagine riguarda l'operato del gastroenterologo e dell'anestesista intervenuti nella gastroscopia a radiofrequenza "incriminata", condotta in stato di sedazione, dopo la quale si è verificato l'arresto cardiaco. Resta ovviamente da stabilire se e in che misura l'esame possa essere collegato con l'emorragia che ha ucciso Mauro Pianta.

Secondo gli esperti che hanno partecipato all’autopsia, la morte di Pianta è davvero un caso particolare e misterioso: si preannuncia una dura battaglia tra periti per chiarire se l’emorragia possa essere stata provocata da una manovra errata durante la gastroscopia, scrive "Repubblica". Tra il pericardio e il cuore sono stati trovati gli 800 millilitri di sangue fuoriusciti con l’emorragia. Il perito nominato dalla Procura dovrà stabilire se la morte si sarebbe potuta evitare.