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Rosa e Olindo, al secolo Rosa Bazzi e Olindo Romano, sono tornati in un'aula di tribunale. I coniugi sono giunti al palazzo di Giustizia di Brescia, in Lombardia, per l'udienza per la richiesta di incidente probatorio su alcuni reperti mai utilizzati. I due sperano che si apra la strada per una richiesta di revisione del processo. Secondo uno dei loro legali, Fabio Schembri, sono "moderatamente fiduciosi" nel fatto che i giudici della Corte d'appello di Brescia dispongano l'incidente probatorio.

La strage di Erba avvenne l'11 dicembre 2006 e costò la vita a 4 persone, tra cui un bambino di appena due anni, oltre al grave ferimento di una quinta. "Sulla scena del delitto non furono trovate tracce dei coniugi Romano, mentre ne furono trovate di altre persone", ricorda l'avvocato. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono strati condannati all'ergastolo e a tre anni di isolamento diurno. L'incidente probatorio riguarda, tra l'altro, formazioni pilifere, un accendino e altri reperti mai analizzati.

Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime della strage, vuole essere presente in aula, se dovesse proseguire l'udienza per l'incidente probatorio su reperti mai analizzati nella stessa strage. Lo ha detto il suo avvocato, Luca D'Auria, prima dell'udienza davanti ai giudici della Corte d'appello di Brescia. "Marzouk potrebbe chiedere di venire per ragioni di giustizia", ha spiegato D'Auria: l'uomo è stato espulso dopo aver patteggiato una pena per spaccio di droga. In alcune interviste, Marzouk aveva espresso dei dubbi sulla colpevolezza dei coniugi Romano.