Da oggi, 1° aprile, viaggiare su aliscafi e navi da e per le isole di Sicilia costa il 10% in più, come annunciato da Caronte & Tourist Isole Minori e Liberty Lines nei giorni scorsi. “Questo – hanno comunicato i rappresentanti delle due società che gestiscono i collegamenti marittimi – l’unico meccanismo per il riequilibrio tra entrate e uscite previsto dalla convenzione in essere col ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la gestione dell’ex Siremar, in attesa di altre soluzioni che potrebbero scaturire dai prossimi incontri con lo stesso Mit per scongiurare la necessità di ulteriori aumenti”.
L’aumento delle tariffe ha suscitato proteste e molte reazioni, tra cui quella di Federalberghi Isole Minori Sicilia: “Senza alcuna comunicazione né confronto con gli enti preposti, e ignorando gli appelli di sindaci, associazioni e cittadini – si legge in una nota – le comunità delle piccole isole siciliane subiscono l’ennesimo aumento tariffario sui biglietti di navi e aliscafi a sovvenzione statale. L’ennesimo schiaffo alle comunità insulari e l’ennesimo aggravio all’economia locale“.
E, ancora: “Dal giugno 2022 ci troviamo di fronte al terzo rincaro, per un totale di circa il 72%, accompagnato da una preoccupante riduzione dei mezzi e delle corse operate in convenzione statali – denuncia Christian Del Bono, presidente dell’associazione – A giustificare questi aumenti ci si trincera dietro una convenzione ministeriale scellerata, che non prevede alcun meccanismo di adeguamento ai costi di gestione se non attraverso l’incremento delle tariffe o il taglio dei servizi. Questa convenzione stabilisce un importo fisso per la remunerazione del servizio per 12 anni, senza che vi sia un sistema di compensazione dell’aumento dei costi operativi. Il risultato è un inaccettabile e insostenibile binomio: meno servizi e costi più alti. Una convenzione che, salvo un deciso intervento politico, risulta incompatibile con la nostra Costituzione, che dal 2022 sancisce che ‘la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità. Forse – conclude Del Bono – basterebbe voler applicare l’articolo 4 della legge 169/1975, che prevede la revisione annuale delle sovvenzioni”.
Partendo da queste considerazioni, Federalberghi si appella al governo regionale, “affinché dia ascolto alle comunità isolane e ai sindaci delle isole minori, affinché rafforzino la loro azione di pressione per evitare di assistere inermi alla graduale erosione della qualità della vita nelle isole minori”. Foto Liberty Lines.