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Arance e limoni siciliani in pericolo. A lanciare l'allarme è Concetta Raia, presidente della commissione Ue all'Ars, che ha acceso i riflettori sulla crisi del comparto agrumicolo per i danni provocati dal virus "tristezza" e da altri parassiti, che determinano un calo notevole nella produzione. 

Ecco le sue dichiarazioni:

«L’assessore regionale Antonello Cracolici attivi subito un tavolo di confronto con le categorie, produttori e coltivatori, parti sociali, in merito al piano nazionale sull’agrumicoltura e, in particolare, alla salvaguardia dei nostri territori dagli attacchi imminenti di nuovi devastanti patogeni. L’azione di prevenzione dalle malattie va fatta a monte, partendo dai nostri vivai. Da alcuni anni le politiche di apertura della comunità Europea, i cambi climatici e l’incremento del mercato di libero scambio tra i paesi del bacino del Mediterraneo, hanno esposto la nostra regione a problemi causati da patogeni o altri agenti che potrebbero mettere a rischio l’agrumicoltura siciliana.

L’agrumicoltura è da tempo minacciata dalla 'tristezza' causata dal citrus tristeza virus (CTV), responsabile di un’ampia epidemia che coinvolge anche produzioni territoriali pregiate e che porta alla morte delle piante, focolai sono attualmente presenti in più zone produttive di spicco. La principale via di introduzione in nuove aree è attraverso il materiale di propagazione infetto. Risulta necessaria l’adozione di materiale vivaistico certificato per contrastare la diffusione, per cui occorre promuovere il ricorso a materiale virus-esente e supportare i vivaisti nel loro ottenimento.

Opportuno aumentare i livelli di monitoraggio da parte dei Servizi Fitosanitari Regionali. Uno strumento per fronteggiare tale avversità è l’espianto e il reimpianto con portainnesti tolleranti al CTV, tanto più urgente da mettere in atto dal momento che la gran parte degli impianti è su portainnesto suscettibile al CTV. Prioritario mettere in campo azioni di larga scala e misure ad hoc per favorire nuovi investimenti volti alla riconversione produttiva, con misure specifiche e fondi facilmente accessibili per gli agricoltori».