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Sono stati assegnati i riconoscimenti Bandiera Blu 2025, tra i più attesi da chi predilige un turismo balneare sostenibile e attento alla qualità ambientale. A conferirli è stata, come ogni anno, la FEE – Foundation for Environmental Education, nel corso di una cerimonia ufficiale a Roma alla presenza del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.

In tutta Italia sono state premiate 246 località balneari – incluse anche alcune sui laghi – e 84 approdi turistici, con un incremento di 10 comuni rispetto al 2024. Si tratta di 15 nuovi ingressi, a fronte di 5 località escluse.

Tra conferme e sorprese, la Sicilia resta protagonista

Anche quest’anno, la Sicilia si distingue nel panorama nazionale, confermando 14 località premiate con la Bandiera Blu. Due i nuovi ingressi: Messina e Nizza di Sicilia, che si uniscono a un elenco già ricco di destinazioni virtuose. A lasciare il vessillo, invece, sono Ispica e Lipari, due uscite che hanno fatto notizia per l’importanza turistica dei territori coinvolti.

Il riconoscimento coinvolge alcuni dei tratti di costa più suggestivi dell’isola, in particolare lungo la fascia ionica della provincia di Messina, dove si concentrano numerosi comuni premiati. Non mancano le conferme nel ragusano, con mete come Modica e Scicli, e nel territorio di Agrigento con l’affermata Menfi.

Crescono le spiagge eccellenti in Italia

Il bilancio complessivo è positivo: sono oggi 487 le spiagge italiane che possono fregiarsi del titolo di Bandiera Blu, pari all’11,5% del totale mondiale. Un dato in crescita, che conferma il trend degli ultimi anni: 210 i comuni premiati nel 2022, saliti a 226 nel 2023 e a 236 nel 2024. La tendenza è chiara e riflette l’impegno crescente delle amministrazioni verso la sostenibilità.

Nel quadro nazionale, la Liguria si conferma in testa con 33 località premiate, pur avendo perso una Bandiera rispetto all’anno scorso. Ottimi risultati anche per Puglia e Calabria, che guadagnano entrambe tre nuovi ingressi e si posizionano subito dopo.

Campania e Marche occupano congiuntamente la quarta posizione, con 20 Bandiere Blu ciascuna. A seguire troviamo la Toscana, con 19 comuni premiati, la Sardegna e l’Abruzzo, entrambe con 16 località. La Sicilia, stabile con le sue 14 Bandiere, resta nella parte alta della classifica, contribuendo in modo significativo alla qualità complessiva delle coste italiane. Ecco le spiagge premiate in Sicilia:

  • Messina: Messina, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Letojanni, Taormina, Tusa.
  • Ragusa: Modica, Pozzallo, Scicli, Ragusa
  • Agrigento: Menfi.

I criteri di selezione

Il riconoscimento della Bandiera Blu non si basa solo sulla limpidezza delle acque. A valutare le candidature è la FEE, organizzazione no-profit presente in 81 Paesi e impegnata nella promozione dell’educazione ambientale e della sostenibilità.

Le località devono dimostrare che le acque di balneazione sono eccellenti da almeno quattro anni consecutivi, secondo le analisi condotte dalle ARPA. Ma è solo il punto di partenza. Per ottenere la Bandiera Blu, infatti, occorre soddisfare 32 rigorosi criteri che comprendono la gestione del territorio, l’efficienza dei servizi, la sicurezza, l’educazione ambientale e l’informazione ai cittadini.

La presenza di impianti di depurazione funzionanti, un’alta percentuale di allacci fognari, un sistema efficace di raccolta differenziata e una gestione sostenibile dei rifiuti sono tra i parametri più importanti. Ma contano anche l’accessibilità delle spiagge, la sicurezza dei bagnanti, la qualità delle strutture turistiche – soprattutto se certificate a livello ambientale – e la presenza di piste ciclabili, aree verdi e zone pedonali.

Durante la cerimonia, Claudio Mazza, presidente di FEE Italia, ha sottolineato un’importante novità di quest’anno: alle amministrazioni comunali è stato chiesto di presentare un Piano di Azione per la Sostenibilità. Il documento, redatto in conformità con le direttive dell’Unione Europea e dell’Agenda 2030, deve contenere tutte le misure già adottate – o in programma – per fronteggiare il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.

La selezione delle località non è affidata solo alla FEE. Una Commissione nazionale, composta da enti istituzionali e scientifici, valuta le candidature: tra i partecipanti figurano il Ministero del Turismo, il Ministero dell’Ambiente, quello dell’Agricoltura, l’Istituto Superiore di Sanità, il CNR, varie università e rappresentanti degli Ordini dei Chimici e dei Fisici. La decisione finale è presa da una Giuria internazionale, che garantisce imparzialità e rigore. Foto: Depositphotos.com.

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