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Ci saranno piccoli aumenti nella bolletta della luce per coprire un buco generato dalle difficoltà economiche di alcune società elettriche. Gli aumenti (si tratterebbe di pochi centesimi) interesseranno i clienti puntuali nei pagamenti: il buco, stimato in circa 200 milioni, nasce dai debiti di alcune società di vendita di energia elettrica, trovatesi in difficoltà per diversi motivi. Le aziende non sono riuscite a pagare i cosiddetti "oneri di sistema". Lo ha deciso la delibera 50/18 dell'Arera, autorità di regolazione per energia, reti e ambiente: la delibera applica quanto stabilità dalla giustizia amministrativa, con alcune sentenze del Tar e del Consiglio di Stato.

Sul piede di guerra le associazioni di consumatori: l'Autorità ha spiegato che il “il provvedimento citato (deliberazione 50/2018) riguarda solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge”.

Ecco cosa spiega Sky Tg 24:

Da dove arriva il debito da colmare
Per capire di cosa si tratta, bisogna partire da una voce della bolletta: quegli “oneri generali di sistema” che solitamente ammontano circa a un terzo della cifra pagata. Non si tratta di tasse, anche se gli somigliano. Si tratta di denaro che versiamo nella sua quasi totalità per sostenere e alimentare gli incentivi alla produzione di energia con fonti rinnovabili.

Perché è nato il "buco" nei conti
Il buco si è creato a causa delle difficoltà di alcune società di vendita di energia elettrica, che hanno avuto grossi problemi economici e non hanno versato gli oneri generali per una cifra stimata in 200 milioni di euro circa. Le sentenze della giustizia amministrativa hanno stabilito che non spetta alle compagnie dell'energia, ma agli utenti finali, la copertura del debito. La morosità si trascina da parecchi mesi e dovrà essere spalmata in modo proporzionale tra tutti coloro – famiglie e imprese – che hanno intestato a loro nome un conto elettrico. Lo spiega Arera nel comunicato del 15 febbraio sulla questione: “Le pronunce della giustizia amministrativa sostengono che la legge pone in capo esclusivamente ai clienti finali, e non alle imprese di vendita, né ai percettori degli incentivi, gli oneri generali di sistema”.