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Un piano da 420 milioni di euro per i borghi italiani. Il progetto rientra nell’ambito del Piano Nazionale Borghi del PNRR, promosso dal ministero della Cultura. Sono arrivate 1800 candidature dai piccoli centri sparsi in tutto il territorio nazionale. Selezionati 21 borghi, quali sono e chi riceverà i fondi in Sicilia.

I fondi per i borghi italiani

Al centro del piano ci sono sostenibilità, valorizzazione e crescita economica. Nella prima fase sono stati selezionati 21 progetti (uno per ogni regione d’Italia), che riceveranno 420 milioni di euro. Poi ci sarà una seconda linea di intervento, con 580 milioni di euro, ad almeno 229 borghi italiani. Nuova vita, dunque, per tanti piccoli centri del nostro Paese.

«Ventuno borghi straordinari torneranno a vivere. Un meccanismo virtuoso voluto da dal Ministero della Cultura ha portato le regioni a individuare progetti ambiziosi che daranno nuove vocazioni a luoghi meravigliosi», spiega il ministro della Cultura Dario Franceschini.

E aggiunge: «Sul PNRR dobbiamo correre, c’è un cronoprogramma stringente e lo stiamo rispettando. L’obiettivo del Piano Borghi previsto è quello di creare una crescita sostenibile e di qualità e di distribuirla su tutto il territorio nazionale. Da qui è partita questa idea che si è poi sviluppata attraverso un confronto con le Regioni, l’Anci e il Comitato Borghi».

Il recupero dei luoghi e l’individuazione di una vocazione

«Abbiamo chiesto alle Regioni», dice Franceschini, «di scegliere un borgo all’interno del loro territorio con queste caratteristiche che adesso verrà finanziato con 20 milioni di euro».

«I progetti non riguarderanno solo il recupero del patrimonio storico artistico di questi luoghi meravigliosi ma anche l’individuazione di una vocazione specifica, e su questo punto le Regioni hanno messo in atto dei meccanismi virtuosi e scelto una progettazione complessiva».

La prima linea di intervento è finalizzata al rilancio economico e sociale di borghi disabitati o caratterizzati da un avanzato processo di declino e abbandono. Le Regioni o le Province Autonome hanno scelto i 21 borghi, esaminando le candidature e individuando i progetti pilota ai quali andranno 20 milioni di euro ciascuno.

Con le risorse si creeranno nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale e della ricerca. «Le potenzialità della rete e della banda larga renderanno questi borghi luoghi di possibile lavoro. È una grande sfida e credo che sia solo l’inizio: se questo meccanismo funzionerà e questi luoghi rifioriranno e si ripopoleranno, credo che non ci si fermerà più», conclude Franceschini.

Scopriamo, dunque, quali sono i borghi italiani finanziati dal PNNR e quale di questi si trova in Sicilia.

I borghi italiani del PNRR

  • Rocca Calascio (AQ – Abruzzo),
  • Monticchio Bagni (PZ – Basilicata),
  • Gerace (RC – Calabria),
  • Sanza (SA – Campania),
  • Campolo (BO – Emilia Romagna),
  • Borgo Castello (GO – Friuli Venezia Giulia),
  • Treviniano (Acquapendente, VT – Lazio),
  • Borgo Castello (SV – Liguria),
  • Livemmo (BS – Lombardia),
  • Montalto delle Marche (AP – Marche),
  • Pietrabbondante (IS – Molise),
  • Elva (CN – Piemonte),
  • Accadia (FG – Puglia),
  • Ulassai (NU – Sardegna),
  • Borgo a Cunziria (CT – Sicilia),
  • Borgo di Castelnuovo in Avane (AR – Toscana),
  • Cesi (TR – Umbria),
  • Fontainemore (AO – Valle d’Aosta),
  • Recoaro Terme (VI – Veneto),
  • Palù del Fersina (Provincia autonoma di Trento),
  • Stelvio (Provincia autonoma di Bolzano).

Il progetto per il borgo siciliano

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