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L’amministrazione comunale di Butera (provincia di Caltanissetta), guidata dal sindaco Giovanni Zuccalà, ha messo all’asta Borgo Guttadauro, che si trova in contrada Disueri. Il prezzo base è di 716mila euro e c’è tempo fino al 26 aprile 2024 per presentare la propria offerta. L’intero borgo rurale è in vendita: diventato di proprietà del Comune di Butera nel 1971, oggi viene definito un “borgo fantasma“.

Borgo Guttadauro venne edificato nel 1940, la borgata faceva parte degli insediamenti rurali del periodo fascista, istituiti da Re Vittorio Emanuele III di Savoia. Ebbe una storia un po’ travagliata quindi, nel 1971 divenne di proprietà del Comune di Butera, per poi essere definitivamente abbandonato a metà degli anni Ottanta. Faceva parte del progetto del consorzio di bonifica della Piana di Gela, che prevedeva la costruzione di otto insediamenti rurali, voluti da Vittorio Emanuele III di Savoia.

Storia di Borgo Guttadauro

La borgata nacque in contrada Case Cammarata, su progetto dell’architetto Gaetano Averna: prevedeva un’edificazione estesa che comprendeva fra gli altri, una chiesa di 84m² con una capienza di 180 persone (caratterizzata da una croce greca), una casa parrocchiale, una scuola (con annesso alloggio dell’insegnante), una sede con organo di podestà, un ufficio postale, una stazione dei carabinieri, un ambulatorio medico, una trattoria (in cui si poteva alloggiare), gli uffici dell’Ente di colonizzazione del latifondo siciliano, degli esercizi di vendita ed una cabina elettrica.

I lavori di edificazione, iniziati nel 1941, vennero interrotti dall’insediamento delle truppe americane durante lo sbarco in Sicilia, nell’estate del 1943. Negli anni a venire si tentò di terminare il perfezionamento degli edifici, con svariate modifiche rispetto al progetto originale. Borgo Guttadauro, nel gennaio del 1971, venne ceduto ufficialmente al Comune di Butera. Nel 1973 era ancora abbastanza attivo e popolato, includendo anche una scuola, oltre alla caserma dei carabinieri. Nel tempo, però, la situazione peggiorò, fino all’abbandono negli anni Ottanta.

Fino al 1983 era ancora frequentato dalle famiglie della zona, escursionisti, turisti o passanti. Oggi presenta evidenti segni del tempo, con strutture inagibili e danneggiate. Adesso la vendita da parte del Comune ha riacceso i riflettori su questo luogo. I documenti e tutti i dettagli sono disponibili qui.

Foto in evidenza di Gianfrancodp – Opera propria, CC BY-SA 4.0.