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Una donna russa che vive a Caccamo, in provincia di Palermo, ha ospitato una famiglia ucraina fuggita dalla guerra nel suo suo bed and breakfast. Sono tre donne e tre ragazzi. Con loro anche due cani e un gatto.

Solidarietà senza confini a Caccamo

Non si fermano in Sicilia le iniziative di solidarietà a sostegno di quanti fuggono dalla guerra in Ucraina. Iryna Poddubnaya, una donna russa che gestisce a Caccamo un B&B, ha accolto una famiglia di profughi ucraini.

«Stiamo vivendo una tragedia enorme – dice la titolare del bed and breakfast – Il racconto della guerra fatto dai russi non è vero. I miei che vivono in Russia mi hanno detto che l’esercito deve liberare i russi che vivono male in Ucraina. Io ho detto loro che non è vero. Non è questo il motivo della guerra».

I profughi sono tre donne e tre ragazzi e con loro ci sono anche due cani e un gatto. Finalmente sono al sicuro e potranno vivere un po’ di pace, dopo la paura del conflitto. «Non c’è differenza tra russi e ucraini», dice Galla Mostrosova, una delle donna ospitate a Caccamo. «È importante che ci siano persone di buona volontà che danno una mano a chi soffre e vive una condizione difficile».

Anche i ragazzi fuggiti cominciano a sorridere: «Una sensazione strana – dicono  – quando devi andare via dal posto dove sei nato e dove credevi di costruirti una vita».

Intanto, in questi giorni, a Caccamo è partita una raccolta a sostegno delle persone colpite dalla guerra in Ucraina. «Grazie alla solidarietà dei caccamesi – dicono dall’amministrazione comunale – sono stati raccolti tantissimi generi di prima necessità, che nei prossimi giorni partiranno in direzione della Polonia».

Chi volesse contribuire alle attività del tavolo della solidarietà può mettersi in contatto con i servizi sociali del Comune di Caccamo.

«Tantissimi capi d’abbigliamento invece saranno messi a disposizione di chi sta arrivando. In queste ultime ore, la macchina dell’accoglienza si è messa in moto, ieri sono giunti nel nostro paese dieci ucraini che sono stati accolti da famiglie, dalla chiesa e da persone che hanno messo a disposizione delle case», aggiungono.

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