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 “Campanarazzu” il campanile di Misterbianco salvato dall’Etna. Campanarazzu è il nome dell’antico campanile della Chiesa Madre di Misterbianco in provincia di Catania, sepolta dalla lava nel marzo del 1669. Una delle colate più disastrose che la storia etnea ricordi che non solo distrusse numerosi centri abitati, ma anche gran parte della stessa città di Catania. Il fiume di lava che ricoprì la Chiesa Madre di Misterbianco non riuscì a sovrastare il più alto campanile, che ne rimase nei secoli unica testimonianza visibile con le sue 6 campane che lo fecero simpaticamente chiamare “U Campanarazzu”.

A seguito del catastrofico terremoto del 1693 il campanile in parte crollò, ed il resto del paese fu letteralmente raso al suolo. “U Campanarazzu” (il campanile) diroccato, diventò ben presto il simbolo che mantenne nel tempo viva la memoria dell’antico paesino di Misterbianco. La Chiesa Madre edificata tra il ‘400 ed il ‘500, seppur ricoperta dalla lava, rimase una delle ultime testimonianze “nascoste” di arte rinascimentale della Sicilia Orientale che sopravvisse al tragico sisma che distrusse gran parte della Val di Noto.

La Matrice di Misterbianco per secoli rimase protetta nel suo durissimo involucro fino a quando nel 2001, riconosciuta la sua importanza artistica, grazie al finanziamento della regione siciliana, su progetto della sovrintendenza ai beni culturali di Catania, fu riportata alla luce. Il recupero effettuato che per la sua tipologia fu unico a livello mondiale, fu articolato in tre interventi diversi. Dopo studi approfonditi sul tipo di lava, furono scavati oltre 10 mt. di basalto per svuotare e riportare alla luce la navata della chiesa, lunga oltre 40 metri e larga 9, ed anche altari, pavimento, colonne, cartigli ed intarsi in stile rinascimentale e gotico.

Alla fine dei lavori dopo ben 347 anni dall’eruzione che distrusse l’antico paese di Misterbianco, nell’anno 2016 è stata celebrata la prima Santa Messa. Da quella data la vecchia magione è la meta di decine di turisti e curiosi la visitano per comprendere come una così fragile struttura possa essere riuscita a resistere a due eventi così distruttivi.

Foto dipinto di Giacinto Platania

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