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Capo d’Orlando non è solo il luogo che negli anni Sessanta ispirò Gino Paoli nella composizione di “Sapore di sale“. Oggi, questo borgo della costa tirrenica messinese è al centro di uno studio che ne certifica un primato ben più rilevante: qui si muore meno di cancro. Precisamente, il 10,2% in meno rispetto alla media italiana.

La nuova ricerca

Lo evidenzia lo studio di prevalenza delle malattie oncologiche condotto da Federica Cristiano, specializzanda in Farmacologia presso l’Università di Messina e vincitrice di una borsa di studio bandita da Coop Servizi sociali per sostenere il progetto ideato dall’internista Antonino Mazzone, originario del luogo. L’obiettivo? “Capire i numeri del cancro nella mia terra”. Il progetto è stato presentato il 2 maggio al Teatro allo Scalo durante il convegno “Oncologia e Servizio sanitario nazionale”, e i dettagli si leggono su AdnKronos.

Basata su dati Istat ed Eurostat raccolti tra il 2014 e il 2021, la ricerca ha analizzato 1.057 decessi registrati a Capo d’Orlando, di cui il 27% causati da tumori. Al primo posto le malattie cardiovascolari (40%), al terzo quelle endocrinologiche e del metabolismo (7%). Tra i tumori, i più letali sono quelli a bronchi e polmoni (20%), seguiti da colon (9%), seno e pancreas (7%), prostata e stomaco (5%). Il 47% dei decessi è invece collegato ad altri tipi di cancro.

Qualità della vita e dati misurabili

Secondo Mazzone, il vantaggio di Capo d’Orlando deriva da due fattori chiave: una diffusa partecipazione agli screening oncologici e stili di vita salutari, legati alla dieta mediterranea. L’olio extravergine di oliva, i limoni locali, il pesce azzurro — celebrato da eventi gastronomici come la sagra nella piazzetta di San Gregorio — compongono un menu ricco di vitamine, omega-3 e proteine nobili.

Lo studio riporta dati sorprendenti: chi consuma più di una porzione al giorno di verdura riduce il rischio di mortalità del 74%, con la frutta il 61% e con il pesce (3 o più volte a settimana) il 57%. Questi numeri confermano quanto il cibo possa essere uno scudo naturale contro il cancro.

Nel 2020, anno della pandemia, si è registrato un picco nel tasso di mortalità oncologica, dovuto a ritardi nelle diagnosi e interruzioni nell’assistenza. Tuttavia, Capo d’Orlando ha mostrato una ripresa più rapida rispetto a Sicilia, Italia ed Europa, confermando la resilienza della comunità.

Nel periodo 2014-2021, escludendo l’anno pandemico, Capo d’Orlando ha mostrato un tasso grezzo di mortalità oncologica pari a 2,65 per 1.000 abitanti, contro il 2,95 della media nazionale. In termini relativi, questo si traduce in una riduzione del 10,17%.

Capo d’Orlando si presenta come un modello virtuoso. Come sottolinea Mazzone: “La qualità è un viaggio, non una destinazione”. Lo studio nasce infatti con l’obiettivo di stimolare la riflessione sulla prevenzione, sulla promozione della salute e sull’adozione di pratiche cliniche fondate su evidenze solide. Perché, conclude il medico, “la qualità si manifesta nella capacità del sistema sanitario di leggere i bisogni emergenti, rispondere con prontezza e valorizzare strumenti fondamentali come la prevenzione e l’intervento precoce”. Foto: Luca Volpi – Licenza.

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