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Sulla cima della rocca che sovrasta il centro abitato di Misilmeri, nel Palermitano, si trova il Castello dell’Emiro. La costruzione, di epoca arabo-normanna, è stata restaurata, tornando all’antico splendore. Poche le notizie certe sulle origini di questo edificio.

Pare che a costruirlo sia stato l’Emiro Giafar II, ai tempi della dominazione araba in Sicilia: lui fu uno dei 22 Emiri che governarono la Sicilia e fu quello che la amò di più.

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Il castello di Misilmeri, nato come torre di avvistamento, fu poi circondato da mura. Ai piedi della rocca, poi, sorse il centro abitato, che prese il nome di Menzel-El-Emir, cioè Villaggio dell’Emiro: da lì derivò l’attuale nome. Il castello passò, dopo gli arabi, di mano in mano. Prima Ruggero D’Altavilla, l’ammiraglio Giorgio D’Antiochia, la diocesi di Palermo e la famiglia dei Chiaramonte, che ne fu proprietaria dal 1340 al 1800.

Nel 1800, con l’abolizione del baronaggio, venne abbandonato, poiché rimase senza proprietari. A causa delle intemperie e dell’erosione del tempo, è rimasto gravemente danneggiato, fino ad apparire come un rudere privo di valore. A risollevare le sue sorti ci hanno pensato gli scavi e i lavori di restauro del 2010.

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