Vi siete mai chiesti come mai alcune canzoni sono quasi destinate a diventare delle hit, dei tormentoni estivi? A dare risposta a tale quesito ci ha pensato uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience, effettuato da alcuni ricercatori diretti da Norberto Grzywacs, neuroscienziato dell'americana Georgetown University. A detta di tali studiosi infatti, alcune melodie hanno in sé una struttura vincente infallibile, consistente in un perfetto equilibrio tra accordi nuovi e armonie per così dire prevedibili. Il campione analizzato comprende 545 canzoni che tra il 1958 e il 1991 sono entrate nella principale classifica musicale a stelle e strisce, la Billboard Hot 100.
A quanto sembra tutte le canzoni che sfondano o hanno sfondato in radio e in tv (e ora sul web) tendono ad avere al proprio interno delle armonie con alcuni accordi più o meno rari, che siano appunto una cosiddetta "sorpresa armonica" per l'ascoltatore, che non si aspetta determinati suoni. Fondamentalmente però, la sorpresa è tendenzialmente seguita da cori, ritornelli, riff melodiosi caratterizzati da accordi più comuni e "prevedibili", che equilibrano il tutto e riportano la canzone a una situazione più "lineare".
Secondo l'equipe seguita da Grzywacz quindi, i passaggi, gli accordi più rari forniscono al nostro cervello un'informazione nuova, che ci appaga perché di valore, e ci dà una risposta emotiva positiva. Allo stesso modo, il nostro cervello ritiene fonte di soddisfazione anche il ritorno a un'elemento meno "di sorpresa", il ritorno alla normalità: ''Il cervello gode dell'effetto sorpresa solo fino a un certo punto", ha aggiunto lo scienziato. Continuando: "Perché troppi eventi imprevisti indicano il fallimento delle sue previsioni. Quindi, l'alternarsi di accordi insoliti con cori o ritornelli più comuni è recepito positivamente dai centri di ricompensa e puo' decretare il successo di una canzone". Adesso, Despacito di Luis Fonsi o Volare di Rovazzi potrebbero non avere più segreti.
