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Sicuramente, in queste ore, molti di voi si stanno chiedendo “Cosa vuol dire pandemia?“. La domanda è lecita e oggi vedremo insieme cosa significa questa parola e perché viene usata. Si parla di pandemia quando in più più Paesi del mondo avviene  un’epidemia con una trasmissione molto sostenuta.

Quando si dichiara una pandemia, ogni Paese è tenuto a rispondere, mettendo in atto dei piani per gestire ospedali e terapia, sulla base di quanto previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’emergenza Covid-19 è stata dichiarata pandemia: il Coronavirus è la seconda pandemia di questo secolo. Lo era stata anche l’influenza A/H1N1, nel 2009. A differenziare il Coronavirus da quella precedente pandemia è la risposta del mondo scientifico, che ha ottenuto l’identikit genetico dell’agente responsabile con una rapidità mai vista prima.

Tra le pandemia del passato, si ricordano la Spagnola del 1918, l’asiatica del 1957 e l’influenza di Hong Kong del 1968.

Che vuol dire pandemia?

Secondo la definizione dell’Oms, la pandemia è la diffusione in tutto il mondo di una nuova malattia e indica, generalmente, il coinvolgimento di almeno due continenti, con una sostenuta trasmissione da uomo a uomo. Il fatto che sia una malattia grave non è un parametro decisivo: la pandemia riguarda l’efficacia con cui una malattia si diffonde.

Ogni paese, in seguito alla dichiarazione di pandemia, deve mettere a punto un piano pandemico, aggiornandolo costantemente sulla base delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

I piani messi a punto dai diversi Paesi del mondo possono riguardare l’organizzazione degli ospedali, il personale sanitario e l’acquisto di farmaci. Diventa prioritaria la produzione di un vaccino su larga scala, insieme all’organizzazione di campagne di vaccinazione.

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