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Dopo un’assenza durata 3 anni, i fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) sono tornati a popolare le Saline di Priolo, un’area protetta nel territorio siracusano. Questo evento rappresenta non solo un successo di conservazione ambientale, ma anche un simbolo di rinascita per una zona che per decenni ha pagato il prezzo dell’industrializzazione.

Il ritorno è stato annunciato dalla Riserva Naturale Orientata, gestita dalla LIPU, che da oltre vent’anni presidia la biodiversità dell’area. La nuova nidificazione segna il consolidamento di una presenza già documentata nel 2015, anno della prima riproduzione stabile della specie in Sicilia.

La natura vince sulla ferita industriale

“La natura ha dimostrato di poter ancora vincere”, ha dichiarato Giusi Savarino, assessore regionale al Territorio. “Il ritorno del fenicottero rosa non è solo una conquista ecologica, è un segnale potente che ci invita a credere in una Sicilia capace di rinascere, anche nei territori più complessi“.

Le Saline di Priolo, situate a circa 4 chilometri dal centro abitato di Priolo Gargallo, sorgono all’interno di un’area compresa tra i Siti Inquinati di Interesse Nazionale (SIN). Eppure, in questo contesto difficile, la riserva si è affermata come uno scrigno di biodiversità. Ospita 216 specie di uccelli, circa il 40% del totale nazionale, inclusi esemplari rari e protetti come la Sterna maggiore, la Moretta tabaccata, il Mestolone, la Volpoca e il Corriere di Leschenault.

Nidificazione E Migrazioni Straordinarie

Il nuovo nucleo di fenicotteri ha scelto di insediarsi all’interno dell’area umida, composta da bacini salmastri, canneti e distese di salicornia. La scelta di nidificare qui dimostra l’elevato valore ecologico del sito, parte della Rete Natura 2000. L’ultima nidificazione documentata risaliva al 2021, prima che l’esplosione di fuochi d’artificio nelle vicinanze della riserva provocasse l’abbandono dell’intera colonia.

Nel 2021, un giovane fenicottero nato a Priolo ha percorso oltre 4.500 chilometri, raggiungendo la riva sud del Golfo Persico. Un’impresa straordinaria, una delle più lunghe mai documentate tra continenti da un esemplare della specie.

Convivenza tra uomo e natura

L’assessore Savarino ha sottolineato l’urgenza di tutelare questo fragile equilibrio: “Non possiamo più permettere che vi siano fenomeni diversi che mettano a rischio questo patrimonio naturale unico”. Ha poi ribadito l’importanza di una convivenza intelligente: «La sfida non è impedire le attività economiche vicine, ma costruire insieme regole chiare e condivise».

Fenicotteri rosa – Foto Depositphotos.com

Le Saline di Priolo non sono solo un habitat per l’avifauna, ma un motore di economia sostenibile. Ogni anno attirano migliaia di visitatori, anche dall’estero. “Le Saline hanno offerto al territorio un’occasione rara di riconversione d’immagine, attirando migliaia di visitatori ogni anno, anche dall’estero, e restituendo alla comunità un luogo di bellezza, pace e speranza”.

Patrimonio da proteggere per le nuove generazioni

Il ritorno del fenicottero rosa non è un fatto isolato. È la conferma della resilienza della natura, ma anche dell’importanza di una gestione attenta e continuativa del territorio. L’ecosistema delle Saline di Priolo comprende anche anfibi e rettili rari, come il Discoglosso dipinto e la Podarcis wagleriana, una lucertola endemica della Sicilia.

“Preservare questo miracolo della natura significa tutelare anche un’opportunità turistica e culturale che può rappresentare il motore di una nuova economia sostenibile”, ha concluso Savarino.