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Sul New York Times il racconto di viaggio di Sanne Derks, fotoreporter e antropologa freelance olandese che ha deciso di girare la Sicilia a bordo dei treni regionali. Il suo progetto è stato sostenuto da una sovvenzione di Pictorighe, organizzazione per i diritti d’autore per i creatori di immagini nei Paesi Bassi.

Il viaggio in Sicilia della fotografa olandese Sanne Derks

Si torna a parlare della Sicilia sulle grandi testate internazionali. L’esperienza di una fotografa olandese, che ha deciso di documentare la cultura del viaggio sui treni regionali, è stata raccontata sulle pagine del New York Times, che già in altre occasioni ha deciso di approfondire la conoscenza con il territorio siciliano.

Sanne Derks è riuscita a girare la Sicilia per meno di 100 dollari (100 dollari equivalgono a circa 93 euro), si legge. Il suo viaggio è iniziato da Catania, con il progetto di completare l’esperienza in due settimane e mezzo. Un’idea nata diversi mesi prima quando, in vacanza con il suo compagno, aveva viaggiato in treno alle pendici dell’Etna. Così ha deciso di tornare per un servizio fotografico, concentrandosi sui treni “vecchio stile”. Purtroppo il clima avverso non ha reso facile i trasporti.

Ha scelto tre percorsi: la Ferrovia Circumetnea, la linea Siracusa-Gela-Canicattì e «un percorso vicino alla punta occidentale della Sicilia che collega Piraineto e la città di Trapani, attraverso il comune di Castelvetrano».

«Avevo immaginato un viaggio in cui salivo e scendevo dai treni regionali, visitando paesini rurali con bei nomi italiani e sperimentando il fascino del viaggio in treno regionale in questo lembo meridionale dell’Europa. Speravo anche di catturare i ritratti delle persone che ho incontrato – pendolari giornalieri e operatori ferroviari – che popolavano questo angolo del sud Italia, che è più povero e meno sviluppato del nord relativamente più ricco del paese», racconta.

E aggiunge: «Basandomi sugli orari dei treni, ho costruito un itinerario e prenotato hotel in posti che non sapevo esistessero. Ma presto ho appreso che avrei sperimentato il fascino di viaggi in treno poco frequenti e lenti solo se fossi stato disposto a lasciar andare il mio programma eccessivamente meticoloso».

Le tappe a bordo dei treni regionali

A causa del maltempo, la prima tratta che aveva scelto era stata cancellata, quindi si è diretta a Siracusa, facendo una breve sosta a Noto e trovando treni pressoché deserti.

«Sono tornata a Siracusa e ho deciso di aspettare che il Medicane in arrivo, o ciclone mediterraneo, passasse. Presto l’intera città sembrò chiudersi. Facendo uso del mio italiano arrugginito, ho scoperto che gli autobus erano stati programmati come sostituti su alcune delle rotte sulla mia lista. Sono tornata alla stazione e, abbastanza presto, un grande autobus da viaggio si è fermato davanti».

«Stefano Giluno, l’autista del bus, è stato felice di vedermi, suo unico passeggero. Ha guidato l’autobus con un’agilità impressionante attraverso strade allagate e vicoli curvilinei per raggiungere Rosolini».

«Sono stata comunque felice di proseguire il mio viaggio in autobus, salendo e scendendo alle varie fermate, felice di intravedere così tante vecchie stazioni ferroviarie lungo la periferia regionale di Sicilia», racconta la fotografa.

Dopo un’altra sosta a Ragusa, ha raggiunto Gela, quindi ha proseguito: «Nella Sicilia occidentale, benedetta da un clima piacevole, il mio viaggio ha preso una svolta più prevedibile. Ho diviso il percorso di 100 miglia in tre giorni di viaggio: uno a testa per Castelvetrano, Marsala e Trapani».

«Nonostante il tempo eccezionalmente brutto, le ferrovie regionali – e i servizi di autobus sostitutivi – sono riusciti a farmi girare la Sicilia per meno di 100 dollari. È una sfida che consiglierei a chiunque voglia abbandonarsi al fascino del viaggio lento. Solo un piccolo consiglio: controllate le previsioni del tempo prima di partire». Foto di Orazio Minnella.

 

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