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Due storie terribili, che affondano il coltello nel dolore dopo il tragico incidente ferroviario in Puglia, che al momento ha causato 27 morti. Ma il bilancio, purtroppo, potrebbe aggravarsi. "State tutti zitti, così riusciamo a sentire se qualcuno si lamenta o chiede aiuto", hanno gridato i soccorritori ai molti curiosi presenti. E poco dopo, tra le lamiere, hanno trovato madre e figlioletta abbracciate. Entrambe morte.

Difficile da accettare anche la storia del 15enne Antonio Summo. In barba alla fine dell'anno scolastico, il ragazzo doveva recuperare due debiti formativi. Stava tornando a casa quando il convoglio su cui viaggiava ha impattato contro quello che proveniva dalla direzione opposta. E la sua morte ha il retrogusto amaro della beffa: Antonio, infatti, ieri mattina stava poco bene, ma ha voluto comunque andare nonostante il padre gli avesse consigliato di lasciar perdere. 

"Un ragazzo eccezionale, suonava la tromba al Conservatorio", ricorda la zia. I genitori lo hanno riconosciuto dalla borsa, dai libri, dai pantaloncini e dalle scarpe da ginnastica. Il ragazzo frequentava la seconda superiore all'industriale di Andria. "Sembra che il professore li abbia mandati a casa in anticipo", dicono i parenti. Alla stazione del suo paese, a Ruvo di Puglia, c'era il nonno. "Mi aveva chiamato per dirmi '10 minuti e arrivo, vieni a prendermi'", racconta inconsolabile. Ma Antonio Summo non è mai arrivato.