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In Messico c'è stato "il terremoto più forte degli ultimi 100 anni", titola la Cnn. Il sisma di magnitudo 8.2 è stato avvertito nella notte alle 23.49 (6.49 ora italiana) a Città del Messico. L'epicentro è stato individuato sotto l'oceano Pacifico, 87 km a sudovest di Pijijiapan, a una profondità di 58 km. Al momento confermate 26 vittime, ma il bilancio potrebbe tragicamente peggiorare. Il governatore di Oaxaca, Alejandro Murat, ha detto che 20 persone sono morte nel suo Stato, incluse 17 nella cittadina di Juchitßn. Altre quattro persone sono decedute nello Stato del Chiapas e un bambino e un neonato nello Stato di Tabasco.

"È stato il più forte dal 1932", ha detto il presidente messicano Enrique Peña Nieto, ed è stato avvertito da 50 milioni di persone (su un totale di 127 milioni) in diverse zone del paese. "È un sisma di grande scala, più potente di quello del settembre 1985", ha proseguito il presidente, aggiungendo che ci sono già state 65 repliche e che il rischio è che entro 24 ore ce ne siano altre, anche potenti e pericolose. L'allarme tsunami, per fortuna, è rientrato in tarda mattinata. Ciononostante, il governatore del Chiapas Manuel Velasco ha chiesto di evacuare comunque le aree abitate della costa perché sono state registrate onde molto alte dal Centro di allerta tsunami del Pacifico. Peña Nieto ha poi annunciato che il Chiapas è in stato di emergenza: in questo modo lo Stato, il più colpito dal sisma, riceverà più facilmente gli aiuti necessari.

La potenza della scossa è stata tale da far tremare anche i palazzi della capitale, distante dall'epicentro quasi 1.000 chilometri, provocando fughe di massa nelle strade. Le sirene degli allarmi hanno suonato, in alcuni quartieri di Città del Messico è andata via la corrente elettrica e migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni. Il governo messicano ha reso noto che le scuole di Città del Messico chiuse "per poter precedere a una revisione delle infrastrutture". Sulla città pochi minuti dopo l'allarme hanno cominciato a volare elicotteri della protezione civile per verificare che non vi fossero stati crolli. La compagnia petrolifera statale, Pemex, ha annunciato l'avvio di verifiche sugli impianti, in particolare sulla raffineria di Salina Cruz che si trova nella regione dell'epicentro.

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