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L'America trema non soltanto per il Messico, messo in ginocchio dal terremoto (qui tutti i dettagli). L'uragano Irma è ancora pericolosissimo con i suoi venti a 250 chilometri l’ora. "Irma continua a essere una minaccia che devasterà gli Stati Uniti, in Florida o in alcuni degli Stati sudorientali", ha dichiarato l’amministratore dell’Agenzia federale per la gestione delle emergenze degli Stati Uniti (Fema). Dopo aver lasciato i Caraibi si sta dirigendo ora verso la Florida, dove è atteso tra sabato e domenica, con Miami nell’occhio del ciclone. Il governatore dello Stato, Rick Scott, è stato drastico: "O lasciate adesso le case o non saremo più in grado di salvarvi".

Tra la Florida e la vicina Georgia sono un milione gli evacuati, il numero più alto negli Stati Uniti da almeno un decennio. Secondo i meteorologi "Miami è nella peggiore delle posizioni possibili". Uffici, scuole ed università sono state chiuse, mentre più di mezzo milione di persone ha lasciato o sta tentando di lasciare l’area meridionale dello Stato. Un fiume di macchine si è messo in moto e l’emergenza benzina è ai massimi livelli. È stato evacuato anche il resort Mar-a-Lago del presidente Donald Trump, a Palm Beach. A causa del passaggio dell’uragano, Alitalia ha cancellato i voli fra Roma e Miami previsti per il 9 e il 10 settembre. Le compagnie americane hanno cercato di favorire la fuga dalla Florida intensificando i collegamenti in vista della chiusura degli aeroporti locali.

Nella notte il ciclone ha superato Puerto Rico, la Repubblica Dominicana e Haiti. Tra venerdì e sabato dovrebbe colpire Cuba. Poi, tra sabato e domenica, si presenterà davanti alle coste meridionali degli Stati Uniti. L’impatto sulla Florida rischia di rivelarsi peggiore di quello, devastante, dell’uragano Andrew (65 vittime in Florida nel 1992). Se allora fu colpita solo la zona meridionale della città, infatti, Irma potrebbe invece risalire dalla zona di Dade e delle Everglades fino addirittura a Palm Beach, colpendo in pieno un’area da oltre sei milioni di abitanti, senza contare Orlando e Jacksonville, più a nord nello Stato.

Giovedì sera, intanto, Irma è piombato sulle Isole Vergini causando la morte di 4 persone e facendo salire il bilancio delle vittime a 13. Le altre vittime sono un bimbo a Barbuda, una persona ad Anguilla, 3 a Portorico e 4 nel territorio francese di Saint Martin. A Cuba è scattata l’evacuazione dei turisti, circa 51mila, di cui 36mila nei resort della zona settentrionale. Il 60%, secondo il ministro del Turismo di Cuba, sono canadesi. A Turks and Caicos, dove l’impatto è avvenuto venerdì mattina, sono registrate onde fino a sei metri e sono interrotte le comunicazioni.

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